Le due facce della Juve: valorizzare i giovani e incassare dai giocatori in prestito
La Juventus, nel corso di quest'annata, ha lanciato diversi giovani in prima squadra: Miretti, Fagioli, Barrenechea, Soulè e Iling-Junior sono i profili sicuramente più interessanti e quelli che - almeno finora - hanno ottenuto più minutaggio. Una linea verde che vince e convince, degli elementi adatti al mosaico tattico di Max Allegri che - adesso - non può proprio fare a meno di loro per centrare certi obiettivi. Come si può valorizzare questo "patrimonio"? Andiamo ad analizzare due casi, o meglio, due tranche della rosa bianconera tra organico e giocatori attualmente in altri club.
La situazione dei prestiti e il possibile guadagno
La Juventus ha tanti elementi in prestito ad altre squadre: basti pensare a Kulusevski, McKennie e Zakaria giusto per citarne alcuni. Partiamo dal secondo: il giocatore americano non ha trovato abbastanza spazio nella rosa di Allegri, solo qualche apparizione per sopperire alla mancanza di un esterno con la sua cessione a titolo temporaneo al Leeds United che potrebbe portare nelle casse del club circa 34 milioni, qualora il club inglese dovesse raggiungere la salvezza. Un tesoretto utilissimo, e anche una "partenza" indolore considerato anche il fatto che Allegri ha sempre preferito a lui i ragazzi della Next Gen.
Se consideriamo invece il caso Kulusevski (stimato da Paratici) il riscatto da parte del Tottenham è fissato a 35 milioni in caso di qualificazione alla prossima Champions League. Gli Spurs non sono poi così certi di centrare l'obiettivo europeo, ma se dovesse verificarsi l'esatto contrario una cessione a titolo definitivo porterebbe altri introiti da reinvestire poi sul mercato e su altre manovre. Discorso analogo per Zakaria, entrato nelle rotazioni dei blues con l'opzione d'acquisto per questi ultimi fissata a 28 milioni.
Un po' diversa la situazione legata ad Arthur: il centrocampista brasiliano si era trasferito al Liverpool in cerca di riscatto ma dato l'exploit non verificatosi difficilmente i Reds vorranno riscattarlo alla cifra 37 milioni. Il valore del cartellino è stimato attorno ai 15 milioni, con qualche club brasiliano già sulle sue tracce per un'altra entrata che può sicuramente dare una boccata d'ossigeno al bilancio oltre a liberare un esubero.
La situazione dei giovani in rosa
Il giocatore che ha inanellato più presenze è Fabio Miretti: 27 presenze (15 da titolare), ormai entrato nel modulo di Allegri. Segue Nicolò Fagioli con 24 presenze (anche per lui 15 dal primo minuto) condite da due gol. Più defilati - in termini di numeri - Soulè (15 presenze), Iling-Junior (10 presenze) e Barrenechea (3 presenze).
Ripartire da quest'ossatura non sarebbe poi una cattiva idea: alcuni hanno dimostrato di essere utili alla causa, e inoltre verrebbe sempre data continuità a un progetto che l'attuale board dirigenziale sta sbandierando da quando si è insediato. Una nuova politica, caratterizzata anche dalle uscite per dare sempre quel qualcosa in più all'organico. Le entrate frutterebbero (qualora dovessero verificarsi) più di 100 milioni, e verrebbe dato il via a un'operazione di maquillage utile non solo per rafforzare la rosa ma anche per provare a valorizzare quelli che sono i prodotti del vivaio. Guardando sempre nella cantera juventina troviamo Yildiz "pronto a esplodere" oltre a Huijsen in evidente crescita esclusi i vari Rovella, Ranocchia e Cambiaso, in giro per la Serie A in prestito in questo stagione.
In sintesi, la Juventus - in vista della prossima stagione - si ritroverebbe una rosa piena di prospetti. Alcuni da cedere, altri da valorizzare, e - nel caso dei primi - le cessioni non avrebbero poi particolari ripercussioni data l'esigenza di fare cassa e le scelte dell'allenatore. Allo stesso tempo giusto mettere in risalto alcuni elementi per continuare a mantenere questa politica e anche per far crescere quelli che sono già dei punti quasi fermi dell'organico. Il futuro, o meglio, il "patrimonio" è adesso. E visto il potenziale in Next Gen e in prima squadra puntare sui giovani - specialmente in ottica futura - non sarebbe poi così sbagliato.