Le 7 domande chiave dell'inchiesta sulla Juventus e i relativi scenari
Il calendario della Juventus si divide inesorabilmente tra campo, con tre obiettivi ancora in ballo, e aule dei tribunali, sul fronte sportivo come su quello di giustizia ordinaria. Una divisione che turba chiaramente l'ambiente bianconero e che porta con sé tante domande, interrogativi su cosa potrà succedere e su quali saranno le tempistiche utili per risolvere i tanti nodi in ballo.
L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport individua e isola sette diversi quesiti chiave, sette domande da analizzare separatamente. Qual è innanzitutto la prossima tappa? Il prossimo appuntamento è quello del 27 marzo, tra meno di una settimana dunque, relativo all'udienza preliminare dell'inchiesta Prisma, presso il Tribunale di Torino. Il Gup Marco Picco sarà chiamato a decidere sui reati contestati: dall'ostacolo all'esercizio funzioni delle autorità di vigilanza alle false comunicazioni sociali, passando per manipolazione del mercato e dichiarazione fraudolenta attraverso l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
La seconda domanda parte proprio da qui: quanto il giudizio del Gup potrà avere effetto sul ricorso della Juve al Collegio di Garanzia del CONI, udienza in programma il 19 aprile? A livello formale non ci saranno riflessi ma diventa chiaro come l'assenza di un rinvio a giudizio, a livello di giustizia ordinaria, toglierebbe "il contesto" alla vicenda e le fondamenta a quanto deciso dalla Corte Federale (con la pesante penalizzazione).
Il quotidiano chiede poi: chi ha vinto la questione legata alla battaglia sulle carte Covisic? Il Tar ha dato ragione ai bianconeri, come noto, ma non si è riusciti a individuare comunque la "notitia criminis" che i bianconeri cercavano per far retrodatare l'inizio dell'inchiesta (andando così a trovare un vizio di forma nell'azione della Procura).
Cosa potrà fare adesso il Collegio di Granzia del CONI? Ci sono quattro possibilità: ricorso giudicato inammissibile, ricorso ammissibile ma respinto oppure, come spera la Juve, ricorso accolto e annullamento della sentenza. Infine è possibile un rinvio alla Corte Federale d'Appello.
C'è poi sullo sfondo il tema della manovra stipendi: a che punto siamo? Chiné ha ricevuto altri atti, ben mille pagine, e ha chiesto di conseguenza una progroga che scadrà alla fine di marzo. Cosa rischia la Juventus su questo fronte? In questo caso si sottolinea anche la possibilità di una squalifica per i calciatori coinvolti, quelli che firmarono le note "carte private" con la società. Per il club potrebbe esserci una multa degna di nota, senza invece sfociare in una nuova penalizzazione (considerando la punizione già importante sul fronte plusvalenze).
L'ultima domanda riguarda le tempistiche, quando si arriverà alla fine della vicenda? La speranza, spiega il quotidiano, è che la faccenda non superi la fine della stagione ma - d'altro canto - l'incognita riguarda anche la posizione della UEFA che ha chiarito di voler aspettare quel che dirà la giustizia italiana.