Lazio, Tare: "Ci sentiamo discriminati, bisogna finire il campionato per il bene del calcio italiano"
Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Lazio Style Channel nel corso della quale ha parlato della possibile ripresa del campionato dopo la sosta forzata a causa dell'emergenza Coronavirus.
"Siamo sorpresi. Abbiamo rispettato le decisioni del Governo e pensavamo che il 4 maggio sarebbero ripresi gli allenamenti. Ci sentiamo discriminati. Il ministro Spadafora dice che dobbiamo pensare alla tutela dei calciatori: questi possono andare nei parchi pubblici a correre in mezzo alla gente ma non si dà loro la possibilità di farlo nei centri sportivi con le dovute misure e distanze che sono dieci volte maggiori per tutelare la salute. L'attività sportiva è ferma da due mesi, ci stiamo sacrificando tutti ma qualcosa non va" , queste le parole di Tare.
Il direttore sportivo della Lazio ha poi concluso: "Il calcio è un fattore sociale molto importante per il nostro paese. Non stiamo cercando di aprire gli stadi ma di finire il campionato nel rispetto delle regole. Non ci sentiamo penalizzati perché siamo in lotta per lo Scudetto. Vincere lo Scudetto poi è una parola grossa a 12 partite dalla fine. Ma abbiamo bisogno di finire più che mai il campionato per il bene del sistema calcistico italiano".
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