Lazio, parla Tare: "Serie A? Se non riprende ora non lo farà neanche a settembre. Un disastro"

Marco Rosi/Getty Images
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"Proveremo a vincere lo scudetto se la Serie A riprende, oppure l'anno prossimo". Ha le idee chiarissime il direttore sportivo della Lazio Ighli Tare che, in un'intervista rilasciata a Repubblica, ha parlato del momento del calcio italiano in crisi per l'emergenza coronavirus.

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"Chi dice che vogliamo continuare il campionato solo per interesse personale non ha capito niente - le parole di Tare riportate da calciomercato.com -. ll calcio dà da vivere a 370 mila persone, se si ferma sarà il fallimento per tanti e l'Italia perderà pezzi di storia non solo sportiva. Sarà un disastro sociale. Fermarsi adesso vuol dire, quasi certamente, non ripartire neanche a settembre: molti mesi di inattività sarebbero allucinanti. Ci invidiano e pensano che il calcio sia soltanto la serie A, invece sono migliaia di persone e famiglie che lavorano. Abbiamo il dovere di difenderle". 

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Poi l'attacco di Tare al ministro Spadafora, da tempo al centro delle polemiche per la sua posizione sulla ripresa della Serie A: "Non posso pensare che il ministro Spadafora sia così irresponsabile da farlo apposta, ma di certo esistono governi in Europa che vogliono aiutare il calcio: la Germania, la Spagna, l'Inghilterra. In Italia non è così, e neppure in Francia dove hanno bloccato tutto in via definitiva: e io penso che il governo francese perderà molte cause civili con i club. Evitiamo un'estate in tribunale. Ci stanno prendendo in giro, queste continue complicazioni sono ridicole. Siano più chiari, oppure le conseguenze si riveleranno enormi: economiche, sociali, sportive e psichiche. La gente è in sofferenza nervosa e il calcio è terapeutico. Ne abbiamo bisogno in tanti. Il pallone può essere il segno della vita che ricomincia davvero". 

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Poi la chiosa sul protocollo allenamenti: "Il protocollo sanitario tedesco è il migliore: controlli a tappeto e se c’è un positivo si isola lui, non l’intero gruppo. Si gioca, e se poi qualcuno decide di tornare a casa può farlo, ma pagando di tasca propria i test settimanali per sé e i suoi famigliari. Alla Lazio, dopo gli esami sierologici siamo risultati tutti negativi e nessun giocatore si è mai allontanato da Roma" ha concluso Tare.


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