Lazio, l'ex Cragnotti: "Lo Scudetto fu l'emozione più grande. Nedved alla Juve? Mi fece strappare il contratto"

Sergio Cragnotti
Sergio Cragnotti / Claudio Villa/ Grazia Neri/Getty Images
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Sergio Cragnotti, ex presidente della Lazio, in occasione del 20esimo anniversario della vittoria dello Scudetto nella stagione 99/00 è tornato a parlare di quello storico successo nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport.

Sergio Conceicao, Sergio Cragnotti
Sergio Conceicao, Sergio Cragnotti / Claudio Villa/ Grazia Neri/Getty Images

"Lo Scudetto fu l'emozione più grande, inaspettata. Noi dirigenti, mia moglie e i nostri amici eravamo tutti seduti in tribuna Monte Mario. L'altoparlante dello stadio irradiava la radiocronaca e rimbombava nel cervello. Impressionante. Il collegamento iniziò quando il Perugia era già 1-0 sulla Juve. Mi ricordo l'ansia, i timori, il prato riempito dai tifosi. Eriksson? Bravissimo, un grande psicologo che capiva gli stati d'animo e le situazioni. Ha raccontato che Simone Inzaghi ragionava da allenatore già quando giocava, ma nessuno lo avrebbe mai detto all'epoca. Mi piace la sua caparbietà, si merita la fortuna che ha. Sarei contento se vincesse lo Scudetto", queste le parole di Cragnotti.

L'ex presidente della Lazio ha poi svelato un retroscena in merito al passaggio alla Juventus di Pavel Nedved nel 2001: "Quando era stato raggiunto l'accordo con la Juve venne in sede e disse che non si vedeva con indosso un'altra maglia. Mi fece strappare il contratto. Telefonai a Moggi. Pavel regalò la penna a mio figlio Massimo per firmare il rinnovo di contratto con la Lazio, poi però le cose cambiarono. Lo convinsero. Una storia di investimento molto importante per la Juve".


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