Lamela parla del suo legame ancora stretto con la Roma e del rapporto con Mourinho
Erik Lamela e la Roma si rincontreranno in occasione della finale di Europa League in programma il 31 maggio. Il giocatore del Siviglia ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, dove ha parlato non solo del legame con la piazza giallorossa ma anche di Walter Sabatini e José Mourinho. Ecco le sue parole.
Sulla finale: "Sarà una partita speciale. A Roma ho lasciato diversi amici, ho parlato con loro prima della partita di ritorno con la Juventus e ci siamo dati appuntamento in finale. E così sarà. Sono felicissimo per il passaggio dei giallorossi e mi aspetto una bella partita".
Se guarda ancora la Roma: "Si chiaro, la guardo sempre. È una squadra che conosco e che con Mourinho è diventata molto forte. Ecco, Mourinho: anche lui lo conosco e gli voglio molto bene. Per questo ho detto che sarà una partita speciale: incontrarlo e sfidare la squadra di una città unica dove ho lasciato tanti amici mi fa molto piacere. Sarà una partita difficile perché la Roma sta facendo bene, ma anche noi siamo in forma".
Su José Mourinho: "Una brava persona. Gli voglio molto bene e penso che lui voglia bene a me. Abbiamo avuto un bel rapporto, con lui mi sono sentito bene e ritengo che sia un grande allenatore".
Sempre su Mou e su cosa lo rende speciale: "La persona. Il suo modo di essere e la sua maniera di trattare gli altri. Penso a come fa sentire i giocatori, a come si comporta con loro. È un allenatore completo, umanamente e tecnicamente: sappiamo tutti ciò che ha vinto però c'è di più, ti fa ridere ogni giorno e ti fa sempre sentire bene. Quando penso al tempo passato con lui mi vengono in mente solo ricordi belli".
Sul gioco di Mou: "Io lo vedo come un allenatore che fa competere al meglio la squadra. La Roma fa sempre sua la sua partita. Mourinho è un grande tecnico e non è un caso che abbia vinto tutto ciò che ha vinto, va rispettato".
Su cosa lo lega alla Roma: "Alcuni amici romanisti, extra calcio, tifosi con i quali sono ancora in contatto. E ovviamente Dybala, che conosco per la nazionale. Ci sentiamo ogni tanto. Gli voglio bene e lo considero non solo un grande giocatore ma anche una bella persona".
Su Walter Sabatini: "Un grande direttore, un'altra persona che stimo. Mi portò a Roma dall'Argentina e gli sarò sempre grato".