La vicenda Fagioli e la voglia di sostenere Pogba: Weah si racconta

Da Juve-Milan fino alla considerazione su Fagioli, le parole di Weah alla 'Gazzetta dello Sport'.

Timothy Weah
Timothy Weah / Marco Canoniero/GettyImages
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La Nazionale di calcio statunitense sarà impegnata mercoledì 18 ottobre contro il Ghana. Eppure dal ritiro degli USA c'è chi pensa già al prossimo match con il suo club. Stiamo parlando di Timothy Weah, centrocampista della Juventus, che - ai microfoni de La Gazzetta dello Sport - ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: dal prossimo incontro che vedrà i bianconeri allenati da Allegri contro il Milan fino al ruolo, per poi concludere con una considerazione su Nicolò Fagioli (coinvolto nella vicenda scommesse e indagato dalla Procura di Torino). Ecco quanto emerso.

Su Juventus-Milan: "Sarà veramente una partita speciale, non vedo l’ora. Ovviamente mio padre ha un importante passato in rossonero, quindi questo match ha un significato particolare per la mia famiglia. Sarà bellissimo anche sfidare due compagni di nazionale come Pulisic e Musah. Per noi, poi, è una gara molto importante contro i primi della classe, spero ci regali soddisfazioni".

Sulla Juventus: "Sono molto contento, è fantastico giocare a fianco di calciatori di altissimo livello e per un club come la Juve. Sto imparando tantissimo tutti i giorni in allenamento. Mi ritengo davvero fortunato a giocare in una squadra così blasonata".

Sul calciatore con il quale ha legato di più: "Con un po’ tutti, ma in particolare con Kean e Pogba. Paul sta attraversando un momento difficile e io vado spesso a casa sua per essere sicuro che stia bene, è una grande persona. Anche Chiesa e Vlahovic mi hanno aiutato parecchio, poi naturalmente McKennie è stato fondamentale. Lui porta costantemente un’energia positiva sia in campo che fuori".

Timothy Weah
Timothy Weah / John Dorton/ISI Photos/USSF/GettyImages

Sul ruolo: "Sto imparando un ruolo nuovo e questo per me è molto importante. Nella Juve gioco in una posizione più arretrata rispetto alla nazionale, ma mi sto adattando bene. Con gli Usa gioco nei tre dietro all’unica punta, con trequartisti di qualità come Pulisic e Gio Reyna, una posizione che mi piace molto. Dove mi trovo meglio? Se potessi scegliere preferirei giocare a sinistra con la possibilità di accentrarmi e cercare la conclusione. Ma capisco bene quali siano le esigenze della squadra".

Su Allegri: "So che qualcuno lo considera un difensivista, ma io la ritengo una buona cosa perché l’aspetto difensivo penso sia fondamentale per i successi di una squadra. Io so di dover fare progressi a livello difensivo ma posso portare in dote anche qualità e velocità nelle ripartenze per creare superiorità numerica. Sono convinto che crescerò molto grazie ad Allegri".

Sull'Italia: "Sicuramente a livello tattico in Italia i dettagli vengono curati molto di più. Rispetto al Lilla le cose sono decisamente cambiate, non solo sto imparando un nuovo ruolo, ma anche il lavoro quotidiano sul campo è molto diverso. Però sono molto contento e poi in Italia mi trovo benissimo. Onestamente io mi sento un po’ italiano, considerato il legame che la mia famiglia ha con questo Paese e mi piace tantissimo la qualità della vita, e ovviamente il cibo…"

Sulle intenzioni: "Poter aiutare la squadra nel modo migliore. Mi sto adattando sempre di più al mio nuovo ruolo e voglio continuare così. La settimana scorsa nel derby penso di aver fatto bene, ecco mi piacerebbe poter dare una mano per vincere il più possibile, magari restando in campo 90’ proprio come contro il Torino".

Su Nicolò Fagioli: "A dire il vero non ne so molto ma sono convinto che la società gestirà questa situazione nel modo migliore possibile. Ovviamente spero che alla fine Fagio possa uscirne bene".