La verità di Bonucci sul suo addio alla Juventus e il particolare su Allegri

Leonardo Bonucci
Leonardo Bonucci / Luciano Lima/GettyImages
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Leonardo Bonucci prende per la prima volta la parola dopo il suo addio turbolento - per usare un eufemismo - alla Juventus. Ai microfoni di Sport Mediaset, il centrale azzurro oggi in forza all'Union Berlino si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, smentendo la voce secondo cui la dirigenza bianconera gli avrebbe annunciato la sua decisione già a febbraio e spiegando quali sono i motivi che hanno portato la Juve a liberarsi di lui. Da evidenziare come, nel corso dell'intervista, Bonucci non citi mai Allegri per nome: Manna e Giuntoli vengono espressamente nominati, ma Allegri resta sempre "l'allenatore". Ecco le sue parole.

"Ho letto e sentito cose non vere dette dalla Juventus e dall'allenatore. Non è vero che ero stato messo a conoscenza della situazione di nuovo a febbraio del 2023, quando mi era stato comunicato da allenatore e società che non avrei più fatto parte della Juventus. Anzi, ad ottobre dello scorso anno mi è stata data la possibilità di continuare con un rinnovo".

Bonucci poi prosegue: "Io non ho avuto nessun colloquio con la società in quel periodo, ma ho iniziato ad annusare qualcosa quando leggevo sui giornali che non avrei più fatto parte dei piani della Juventus. Poi Manna e Giuntoli sono venuti a casa mia il 13 luglio e umiliandomi, perché è stata un'umiliazione, mi hanno detto che non avrei più fatto parte della Juventus, della rosa, e anzi mi davano la possibilità di restare a casa altri giorni e che addirittura la mia presenza all'interno dello spogliatoio e del campo avrebbe ostacolato la crescita della Juventus".