El Panteron Zalayeta, il centravanti riserva dai gol pesanti che non si lamentava mai

Serie B - Juventus V Bologna
Serie B - Juventus V Bologna / New Press/Getty Images
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Marcelo Danubio Zalayeta. El Panteron. L'ex centravanti, 42 anni a dicembre, rievoca dolci ricordi ai malati di nostalgia. Non è mai stato una star ma è stato amatissimo grazie alla sua dedizione e ai suoi gol pesanti, soprattutto alla Juventus. El Panteron ("Mi diedero questo soprannome dopo una rete segnata al Perugia, con un guizzo da felino" ha raccontato in passato) è arrivato in Italia grazie ai bianconeri e ha vinto anche tanto, nonostante abbia visto poco il campo.

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FBL-URUGUAY-PENAROL-NACIONAL / MIGUEL ROJO/Getty Images

Gli inizi e l'arrivo alla Juve

Zalayeta era il dodicesimo uomo per eccellenza. Iniziò da professionista nel Danubio di Montevideo nella stagione 1996, in cui giocò nella massima serie locale 32 partite e realizzò 12 reti. L'anno seguente si trasferì al Peñarol, che grazie anche alle sue 13 marcature si confermò tra le squadre più forti del campionato uruguagio. Intorno ai 19 anni Zalayeta era già titolare in Nazionale e attirò l'interesse di numerosi club europei, arrivando in Italia, alla Juve, per 5 miliardi delle vecchie lire. n bianconero non giocherà tanto ma sarà uomo determinante grazie ai suoi gol pesanti.

nel Danubio di Montevideo nella stagione 1996, in cui giocò nella massima serie locale 32 partite e realizzò 12 reti. L'anno seguente si trasferì al Peñarol, che grazie anche alle sue 13 marcature si confermò tra le squadre più forti del campionato uruguagio. Intorno ai 19 anni Zalayeta era già titolare in Nazionale e attirò l'interesse di numerosi club europei, arrivando in Italia, alla Juve, per 5 miliardi delle vecchie lire. n bianconero non giocherà tanto ma sarà uomo determinante grazie ai suoi gol pesanti.

Marcelo Zalayeta of Juventus celebrates scoring the winning goal
Marcelo Zalayeta of Juventus celebrates scoring the winning goal / Alex Livesey/Getty Images

I gol pesanti alla Juve e i prestiti

La Juve lo ha preso, lo ha mollato e lo ha ripreso. Al primo anno in Italia, stagione 1997-1998, vince lo Scudetto con i bianconeri. Solo 5 presenze ma Zalayeta si mostrò più volte decisivo, segnando il suo primo gol al debutto in Serie A, il 14 marzo 1998, in Juventus-Napoli 2-2. Nonostante potesse vantare un'elevata percentuale realizzativa, se calcolata in relazione ai minuti giocati, non riuscì mai a ritagliarsi un ruolo di primo piano nella sua squadra, finendo spesso in tribuna. Iniziarono così una serie di prestiti senza grande successo a Empoli, Siviglia e qualche anno dopo al Perugia. Nell'autunno del 2001 era disoccupato ma la Juve decide di riportarlo in bianconero a causa dell'infortunio di Salas. Quel momento gli cambiò la vita. Zalayeta diventò l'uomo dai gol pesanti in Champions: realizzò, infatti, la rete decisiva contro il Barcellona nei quarti di finale dell'edizione 2002-2003 su cross di Birindelli, ai supplementari, e sempre ai tempi supplementari trovò il gol che eliminò il Real Madrid agli ottavi nell'edizione 2004-2005. Restò a Torino anche con la Juve in B, poi nel 2007 l'addio definitivo. Con la Juventus ha realizzato in totale 34 gol: 12 in A, 12 in Coppa Italia, 6 in Champions League, 4 in Serie B. Con la Juventus ha vinto 5 scudetti (1998, 2002, 2003, 2005, 2006, gli ultimi due revocati causa calciopoli).

SSC Napoli's midfielder Marcelo Zalayeta
SSC Napoli's midfielder Marcelo Zalayeta / AFP/Getty Images

Il Napoli e la fine della carriera

Passò al Napoli (consigliato all’allora tecnico Reja dal suo grande amico Capello) in comproprietà e anche nel biennio in azzurro divenne un idolo. Era un nuovo Napoli, appena promosso in Serie A. Con Reja in panchina realizzò 8 gol in 24 presenze al primo anno, 4 gol in 32 gettoni al secondo anno. Juve e Napoli rinnovarono ancora una volta la comproprietà ma El Panteron non fu convocato per il ritiro e dopo aver lavorato in Uruguay andò in prestito al Bologna. Quattro gol in 29 presenze prima di dire definitivamente addio all'Italia. Poi il passaggio in Turchia al Kayserispor prima di tornare in Patria, al Peñarol, dove 4 anni fa chiuso definitivamente la carriera. Con la maglia della Nazionale uruguayana ha invece disputato 35 gare segnando 10 reti e classificandosi al secondo posto nella Copa America del 1999. Sognava di aprire un chiosco di frutta e verdura al termine della carriera ma probabilmente, grazie anche al successo ottenuto in Italia, ora starà trascorrendo il post carriera facendo altro. Senza lamentarsi. Come sempre.


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