La Serie A torna in campo. Dagli stadi vuoti ai cinque cambi: come è cambiato il calcio italiano dopo la pandemia?

AC Milan v Genoa CFC - Serie A
AC Milan v Genoa CFC - Serie A / Marco Luzzani/Getty Images
facebooktwitterreddit

L'attesa è finita: la Serie A è pronta a ripartire. Oggi alle 19.30 la sfida tra Torino e Parma rialzerà il sipario sul campionato italiano dopo i lunghi mesi di pausa forzata a causa della pandemia Covid-19 che ha bloccato il mondo.

Italy Eases Some Lockdown Restrictions As Coronavirus Infection Rate Falls
Italy Eases Some Lockdown Restrictions As Coronavirus Infection Rate Falls / Pier Marco Tacca/Getty Images

Come è cambiato il calcio italiano dopo il Coronavirus?

La prima differenza che balza all'occhio, ovviamente, riguarda il calore dello stadio: per ora niente tifosi, si giocherà a porte chiuse per garantire il distanziamento sociale e limitare il contagio. Ma non è da escludere che, col passare del tempo, gli impianti possano riaprire i cancelli ad un numero limitato fans.

A livello puramente tecnico, invece, la grande rivoluzione riguarda le cinque sostituzioni. Ma anche gli arrivi scaglionati allo stadio da parte delle squadre e degli arbitri, la mancanza (almeno teorica) di esultanze, la presenza costante di mascherine e gli abbracci rimpiazzati dai 'colpi di gomito'.

Con l'ipotesi Playoff e Playout sullo sfondo (anche se con l'approvazione della 'quarantena soft' il pericolo dovrebbe essere scongiurato) si può allargare lo sguardo anche all'Europa, dove Champions ed Europa League si preparano ad essere concluse con la formula delle Final Eight con partite secche in campo neutro. Una sperimentazione quasi obbligatoria per accorciare i tempi ma che, magari, potrebbe diventare il nuovo format del futuro. Perché il Covid-19 ha cambiato anche il mondo del calcio.


Segui 90min su FacebookInstagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Serie A!