La Roma e una Primavera "appassita": serve un ritorno all'antico
La Roma ha da anni uno dei settori giovanili più floridi d'Italia. Basti pensare che ha sfornato il signor Francesco Totti, il calciatore più forte della storia giallorossa e tra i migliori di sempre nel panorama italiano. Non solo l'ex capitano, la Primavera romanista ha regalato alla Prima Squadra in epoca "recente" anche gente del calibro di Daniele De Rossi, Alberto Aquilani, Alessandro Florenzi e Lorenzo Pellegrini, solo per citare alcuni di quelli che poi sono diventati titolari con la Roma.
Una filosofia da sempre radicata nell'anima della squadra giallorossa: lanciare tra i grandi uno o più calciatori che potessero proseguire la dinastia dei romani e romanisti, almeno fino ad un paio d'anni fa. Questa non vuole essere una reprimenda fine a sé stessa, perchè sappiamo bene come il calcio sia cambiato e stia perdendo quasi del tutto il suo lato romantico (sigh!), ma rappresenta comunque un dato di fatto.
Prendiamo ad esempio la cessione alla Juventus di Luca Pellegrini nell'ambito dello scambio con Leonardo Spinazzola. Un'operazione, quella tra i due club, imbastita più per questioni di bilancio e plusvalenze che tecniche. E da questo lato, al momento, ci hanno guadagnato solo i bianconeri. Perchè Pellegrini, nel frattempo girato in prestito al Cagliari dove sta crescendo e prendendo confidenza con la Serie A, resta uno dei migliori prospetti di presente e futuro per la fascia sinistra, proprio uno dei ruoli che per la Roma rappresentano il tallone d'Achille, al netto dei momenti di forma e l'età avanzata di Kolarov.
Ora la questione si sposta su un altro Pellegrini, Lorenzo: quello che sembra il calciatore designato a diventare il capitano del club una volta salutato Edin Dzeko, al momento il titolare della fascia (senza considerare l'ex Florenzi, ora al Valencia, ormai prossimo alla cessione). Pellegrini è uno dei pochi pezzi pregiati della Roma e, come al solito, diventa automaticamente uno dei candidati a partire per realizzare una plusvalenza, praticamente il dogma dell'era Pallotta. E prima dell'ex Sassuolo, candidato alla partenza, c'è la stella del settore giovanile: quell'Alessio Riccardi a cui non è ancora stata data la possibilità di dimostrare le sue qualità tra i grandi. E a lui, nel giro di poco tempo si può aggiungere un altro interessante prospetto: il difensore Riccardo Calafiori.
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