La Roma di José Mourinho può ancora arrivare al quarto posto?
Dopo un avvio di 2022 in salita, la Roma ha aggiustato il tiro e adesso risulta imbattuta da sette gare di Serie A. I giallorossi viaggiano a una media di 1.68 punti a partita: un ritmo impressionante che - per intenderci - non riescono a mantenere nemmeno le prime tre squadre in classifica.
José Mourinho ha vissuto abbastanza a lungo nel mondo del calcio da sapere che basta un periodo no, un passo falso o un semplice episodio per finire nel mirino della critica; e se alleni in una piazza incandescente come quella capitolina, finire dall'altare alla polvere è questione di un attimo.
A 7 mesi dallo sbarco dello Special One sul pianeta Trigoria, i giocatori sembrano aver finalmente introiettato la sua filosofia che mette al centro il pragmatismo prima del cosiddetto "bel gioco". Ciò non vuol dire che il portoghese disdegni il possesso palla, l'attacco posizionale e tutti i diktat del calcio 2.0, ma che pretende che i suoi capiscano i momenti della partita, scegliendo di adottare l'una o l'altra strategia.
Grazie a questa nuova consapevolezza, la Roma è rientrata in carreggiata e adesso occupa il sesto posto in classifica, a pari punti con l'Atalanta che la precede solo in virtù della maggior differenza reti.
A questo punto bisogna chiedersi se i giallorossi, continuando con un trend simile, possano ancora ambire a un piazzamento tra le prime quattro e qualificarsi così alla prossima Champions League. La banda di Mourinho ha infatti dimostrato di non aver nulla da invidiare a una squadra ben rodata come quella bergamasca; pertanto ipotizzare un eventuale sorpasso in classifica non sarebbe un azzardo.
Il vero competitor che i capitolini dovrebbero temere è la Juventus che, tra un corto muso e l'altro, è quarta e sotto sotto nutre degli obiettivi perfino più ambiziosi. Per organico, blasone e mentalità, i bianconeri sono superiori ai giallorossi, ma visto che il campionato è ancora ricco di insidie è ancora possibile un sorpasso in classifica?
Calendario alla mano, nelle restanti 10 gare di Serie A la Roma ha ancora 4 big match: domenica ci sarà il derby, tra qualche settimana Napoli al Maradona, seguita dall'Inter a San Siro e non sottovalutiamo nemmeno la trasferta al Franchi contro la Fiorentina. Insomma, il cammino della ciurma di Mourinho è tutt'altro che in discesa.
Per la Juventus gli scontri diretti sono solo 3: nel primo turno di marzo ci sarà il derby d'Italia contro i nerazzurri (decisivo anche per stabilire le velleità di scudetto degli uomini di Allegri), mentre a maggio, in occasione delle ultime due partite di campionato, i bianconeri ospiteranno la Lazio allo Stadium e finiranno la stagione sul campo della Fiorentina.
Il grande vantaggio della Vecchia Signora è di affrontare gli avversari più ostici ai titoli di coda, quando magari biancocelesti e viola non avranno più niente da chiedere. Tuttavia, se dovesse proseguire il proprio cammino in Champions, non avrebbe modo di concentrare l'energie su un solo fronte e magari qualche punto per strada potrebbe anche lasciarlo.
Allo stesso modo, anche la Roma affronterà una competizione - la Conference League - con il conclamato obiettivo di arrivare fino in fondo. Qualora l'una o l'altra squadra dovesse interrompere la propria campagna europea anzitempo si ritroverebbe paradossalmente avvantaggiata in Serie A.
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