La Roma deve o non deve riscattare Romelu Lukaku?

Il dubbio per la programmazione della prossima stagione.

AS Roma v Cagliari - Serie A TIM
AS Roma v Cagliari - Serie A TIM / Ciancaphoto Studio/GettyImages
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Cosa succederà con Romelu Lukaku? Quale sarà l'attacco titolare della Roma nella prossima stagione? E chi guiderà i giallorossi dalla panchina?

Mancano circa 3 mesi alla fine della stagione sportiva 2023-24, poco più di 4 alla scadenza di molti contratti dei giocatori della squadra capitolina. 14 partite di Serie A, due o forse più di Europa League e tanti interrogativi per il prossimo futuro giallorosso. In una città calda come Roma, ancora scottata dall'addio di José Mourinho e al contempo, in parte, entusiasta del nuovo corso De Rossi, non ci sono certezze in merito a ciò che accadrà.

Nessuna novità sul fronte direttore sportivo, nonostante le indiscrezioni su Florian Maurice, alla guida del Rennes in Francia; nessuna novità, ovviamente, sul fronte allenatore. La maggior parte della tifoseria, guidata da un chiaro sentimento e dalle prime impressioni, si augura che nella stagione 2024-25 ci sia ancora Daniele De Rossi in panchina, ma la realtà verrà probabilmente modificata più volte nel corso dei prossimi mesi.

Tra le questioni in ballo c'è anche quella relativa alla rosa. E in particolare al reparto offensivo, quello che appare tra i più forniti considerando la prossima stagione. Legati da un contratto che scadrà almeno nel 2025 ci sono Paulo Dybala (2025), Stephan El Shaarawy (2025) e Tammy Abraham (2026); c'è il nuovo arrivato Tommaso Baldanzi (2028), e ci saranno anche i rientranti dai rispettivi prestiti Andrea Belotti (2025), Eldor Shomurodov (2026) e anche Ola Solbakken (2027).

Se qualcuno appare chiaramente fuori dal progetto, in base al rendimento degli ultimi tempi, Romelu Lukaku è invece colui attorno al quale si stanno creando più dubbi. Dopo un inizio strabiliante il belga si è leggermente fermato, decelerando la sua corsa verso una fantastica prima stagione e attestandosi su cifre più normali. Un calo fisiologico dato che si tratta di uno dei pochi che, tra club e nazionale, non si è mai fermato.

Daniele De Rossi
AS Roma v Hellas Verona FC - Serie A TIM / Giuseppe Bellini/GettyImages

Nel 2024, sui 12 gol messi a segno dalla Roma tra Mourinho e De Rossi, il belga ha partecipato soltanto a una rete, siglata contro il Verona allo Stadio Olimpico. Un calo che comunque non riesce a intaccare l'ottimo avvio. Lukaku, considerando tutte le gare della stagione (ne ha saltata solo una per squalifica), ha messo a referto 15 gol in 29 partite tra Serie A, Europa League e Coppa Italia. Cifre realizzative da grande attaccante, da chi doveva e ha alzato il livello del club giallorosso; di uno che, se la stagione si concludesse oggi, non potrebbe essere considerato un investimento errato.

Al termine dell'annata sportiva mancano però ancora un centinaio di giorni. La Roma ha ritrovato Azmoun dalla Coppa d'Asia e forse per il suo numero 90 è arrivato il momento giusto per rifiatare e ritrovare la condizione migliore. Al di là di come finirà la stagione, è giusto per il nuovo corso giallorosso riscattare Romelu Lukaku?

Il belga percepisce un ingaggio alto, a maggio compirà 31 anni e il prestito oneroso per una stagione è costato circa 6 milioni di euro alle casse giallorosse. Per averlo a titolo definitivo ne serviranno più o meno 40, cifra superiore al suo attuale valore transfermarkt (35) e generalmente alta per un attaccante sopra i 30 anni. Guardando al modus operandi del Chelsea, che ha inseguito e comprato i migliori giovani del pianeta senza badare a spese, possiamo inoltre affermare sia poco probabile che i blues decidano di rimetterlo al centro dell'attacco di Stamford Bridge. La squadra, attualmente di Pochettino, rischierebbe quindi di ritrovarsi con un esubero in rosa, con un contratto da inamovibile che ha però la data di scadenza nel 2026.

Quella data è il punto di forza del Chelsea in un'ipotetica trattativa per lasciarlo a Roma, ma le circostanze, tra cui la volontà del calciatore (da sempre molto determinante) e i piani del Chelsea, potrebbero ridurre in modo significativo la cifra da investire. Per i giallorossi si tratta di un punto fermo, di un calciatore che ha aumentato il peso dell'attacco e con un potenziale costante di oltre 20 gol stagionali, una certezza.

L'età sulla carta d'identità poi non deve spaventare. Come sta accadendo a molti bomber d'Europa, le carriere sembrano essere molto più longeve e gli attaccanti in grado di esaltarsi superati i 30 stanno ormai spopolando. Da Dzeko a Griezmann, fino ai campioni Benzema e Lewandowski, ma anche Ben Yedder e Lacazette in Ligue 1, Morata in Liga e o Kane in Bundes. Romelu Lukaku può certamente rientare in questo gruppo di calciatore e il 3 come primo numero in riferimento alla sua età non può incidere così tanto sulla valutazione delle prossime due o tre stagioni.

Edin Dzeko
FC Internazionale v Manchester City FC - UEFA Champions League Final 2022/23 / Catherine Ivill/GettyImages

Il discorso principale si lega quindi a motivazione e obiettivi, oltre che al costo. I Friedkin con Baldanzi hanno provato a dare un segnale per il futuro, ma la necessità estiva, oltre a una corposa integrazione dal mercato, sarà anche quella di non perdere i migliori interpreti della corrente stagione. Magari con un'operazione alla Pulisic o Loftus-Cheek, magari con un rinnovo del prestito. Romelu Lukaku, a cifre non troppo considerevoli, è un calciatore da trattenere con forza, la stessa che ha usato lui nei primi mesi per cambiare il livello dell'attacco giallorosso.