La rivoluzione del calcio femminile e come i social hanno cambiato il lavoro di procuratori e giornalisti sportivi

Social Football Summit 2020
Social Football Summit 2020 /
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I social hanno cambiato la vita di tutti noi. C'è chi li sfrutta in maniera del tutto casuale e chi in maniera professionale. In occasione della seconda giornata del Social Football Summit 2020 - Online Edition si è parlato tanto del cambio di modo di lavorare da parte di giornalisti sportivi e procuratori, con un accenno anche al periodo attuale con i tanti cambiamenti dovuti all'emergenza sanitaria. Nella giornata c'è stato spazio anche per temi come il calcio femminile e il rapporto social-allenatori.

Calciomercato, giornalismo e procuratore sportivo

Il mondo del calcio è cambiato radicalmente negli ultimi anni. L'esplosione dei social ha rivoluzionato il modo di lavorare sia degli addetti ai lavori, sia chi lavora dietro le quinte. Dal giornalismo sportivo al calciomercato passando per i procuratori sportivi. Tutti hanno dovuto modificare il modo di lavorare per rimanere al passo con i tempi. Su questi temi sono intervenuti tre big del settore, il procuratore sportivo Pastorelli e i giornalisti sportivi (specializzati in notizie di calciomercato) Di Marzio e Marchetti.

Queste le parole di Federico Pastorello, agente FIFA e procuratore sportivo: "La nostra figura ha vissuto un grande cambiamento nella ultima decade. Gli agenti del calcio moderno hanno dovuto organizzarsi in maniera imprenditoriale. Il mio mestiere, dall'inizio ad oggi, è profondamente cambiato. La nostra struttura, all'interno di P&P Management, è molto complessa e quasi simile ad un club calcistico, perché il giocatore oggi è una piccola azienda e quindi deve essere sostenuto e supportato sotto molteplici aspetti. In questo influisce anche il fatto che il mercato oggi sia diventato globale e chi vuole farne parte deve adeguarsi. L'aspetto tecnico, tattico ed economico rimangono fondamentali ma in questo senso oggi privilegiare chi può dare un contributo maggiore a livello di comunicazione può avere un impatto per i club".

"Il contesto che stiamo vivendo condiziona il nostro lavoro che deve vivere ancor di più sulla possibilità di cogliere delle opportunità in mancanza di risorse finanziarie. Tutti stiamo vivendo questa difficoltà. Basti pensare alla Premier League, che è da anni il mercato più ricco, su cui ha pesato la crisi che stiamo attraversando e questo fa capire come il momento sia delicato per tutti. Così come è stato per Barcellona e Real Madrid".

Anche per il giornalismo sportivo si vive di continui cambiamenti. Queste le parole di Gianluca Di Marzio, noto giornalista di Sky Sport: "Per chi si occupa di calciomercato i social hanno cambiato profondamente il mestiere. Oggi qualsiasi tifoso o appassionato può essere una fonte di informazioni e contenuti. Riceviamo tante segnalazioni e tante soffiate che ci aiutano a rintracciare le notizie, anche se bisogna filtrare le informazioni che ci vengono date. Nel libro parlo di come l'affare tra Tevez e la Juventus mi sia stato segnalato da un lavapiatti di Londra e questo anni fa non sarebbe successo".

"Il calcio è fatto di incontri e strette di mano. Con il Covid la situazione è cambiata. Speriamo che questo cambiamento sia solo momentaneo e che presto si possa tornare alla normalità. Oggi è un calciomercato virtuale che cambia certamente il modo di fare le trattative e in questa situazione si inseriscono anche le difficoltà economiche dei club che devono avere più idee per colmare la mancanza di risorse economiche".

Luca Marchetti, giornalista sportivo sempre di Sky Sport, analizza ulteriormente le difficoltà nel settore per via delle tante informazioni: "Oggi bisogna logicamente filtrare le informazioni reali da quelle false, che proporzionalmente sono sicuramente maggiori rispetto alle prime. Oltre questo è cambiato anche il modo di comunicare le notizie. Prima c'erano tv e giornali, oggi è tutto in tempo reale tramite social network e siti online. Per questo motivo è sempre più difficile e complicato arrivare prima su una notizia".

Calcio Femminile

Tra i temi trattati nella seconda giornata del Social Football Summit 2020 c'è anche quello del calcio femminile, in netta crescita in Italia. Un movimento in continua rivoluzione e che presto potrebbe trasformare le calciatrici da semplici dilettanti ad atlete professioniste.

Sull'argomento Ludovica Mantovani, presidente della FIGC femminile, è apparsa ottimista: "Stiamo aspettando il DPCM per ricevere fondi. I contributi saranno per il 2020, 2021 e 2022 e ci permetteranno di effettuare certi investimenti. Il calcio femminile porta grandi valori a questo sport. Aspetti molto apprezzati anche dagli uomini".

È intervenuta anche Marta Carissimi, ex calciatrice con oltre 100 presenze con la maglia dell'Italia: "Nel 2015 la Federazione ha dato due importanti asset di sviluppo per il calcio femminile. Le licenze nazionali e l'obbligo del settore giovanile femminile per le squadre maschili con obbligo di tesseramento di ragazze Under 12; oltre alla possibilità data alle squadre di élite di entrare nella massima serie comprando i titoli sportivi di altri club. Vedere le ragazze di questa età arrivare al calcio femminile è stato un momento bellissimo".

Gli allenatori e i social

Al Social Football Summit 2020 era presente anche Andrea Stramaccioni, ex allenatore dell'Inter ora in Iran, che ha parlato del suo rapporto con i social, raccontando la sua particolare storia che l'ha portato - quasi obbligatoriamente - ad aprire un profilo ufficiale.

"Nel mio primo periodo di lavoro sono sorti molti profili falsi ma con pochissimo follower, in Iran invece i profili falsi diventavano di circa 100mila follower e qualsiasi dichiarazione diventava autorevole per alcuni giornalisti. Nella mia visione un allenatore non ha la necessità di gestire un profilo social (dal punto di vista professionale, ndr). Sono dell'idea che parliamo anche troppo di calcio, anche per obblighi con la stampa. Per questo motivo l'allenatore ha l'occasione per metterci la faccia molto più spesso rispetto ai giocatori".

"L'avventura in Iran è iniziata con tanto entusiasmo ma anche male, con una dirigenza che si è comportata male nei confronti del club e dei tifosi. In questo caso il mezzo social ha avuto una funzione dirompente e positiva. Ogni cosa poco chiara che avveniva attorno alla squadra veniva raccontata da un flusso di notizie da più parti e questo aiutava i tifosi a ricevere notizie vere".


Durante la seconda giornata del SFS20 si è parlato anche dell'importanza degli stadi, delle nuove tecnologie avanzate da sfruttare per avvicinarsi maggiormente ai tifosi e per migliorare il rapporto con sponsor e brand. Questi ultimi temi potete trovarli nello sito del Social Football Summit.


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