La ricostruzione dello scontro tra Lukaku e Ibrahimovic

Il faccia a faccia tra i due giganti Ibra e Lukaku
Il faccia a faccia tra i due giganti Ibra e Lukaku / Marco Luzzani/Getty Images
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E' stato un derby appassionante, ricco di tensione e colpi di scena, quello a cui abbiamo assistito ieri sera. E' successo di tutto: tra occasioni, risse e l'infortunio dell'arbitro, alla fine ci ha pensato Christian Eriksen, con una magia delle sue su calcio di punizione, al 97', a regalare all'Inter l'accesso alle semifinali. L'episodio più discusso della serata è, però, senza alcun dubbio lo scontro tra i due giganti, Ibrahimovic e Lukaku, nel finale di un primo tempo nervosissimo.

Comincia tutto da un normale fallo di gioco di Romagnoli sullo stesso Lukaku: il belga, stizzito, si rialza velocemente e innesca un corpo a corpo con il capitano rossonero, prima di essere allontanato da Kessié. Le scintille sembrano essersi placate, fino a quando Ibra, in ripiegamento nella sua area di rigore per difendere sul successivo calcio di punizione, sfida l'attaccante nerazzurro con lo sguardo: testa a testa tra i due, Lukaku se la prende con lo svedese, reo di avergli riso in faccia, e da lì si scatena una piccola rissa.

Valeri ammonisce correttamente entrambi: dopodiché, Ibrahimovic continua a punzecchiare Lukaku, prima invitandolo negli spogliatoi a fine partita per concludere la discussione, successivamente pronunciando la frase: "Vai a fare i tuoi riti voodoo di m... da un'altra parte, piccolo asino!"

L'uscita dal campo di Zlatan Ibrahimovic dopo aver rimediato il secondo giallo per un fallo tattico su Kolarov
L'uscita dal campo di Zlatan Ibrahimovic dopo aver rimediato il secondo giallo per un fallo tattico su Kolarov / Jonathan Moscrop/Getty Images

La discussione prosegue fino al rientro delle due squadre negli spogliatoi per l'intervallo, con Lukaku placcato dal compagno Barella e Ibrahimovic invitato a uscire velocemente dal campo da Kessié. Al termine della partita, dopo essersi scusato per il secondo giallo rimediato a inizio ripresa, il numero 11 rossonero ha ribadito di non voler offendere il suo ex compagno ai tempi dello United, per altro utilizzando epiteti razzisti. Certo è che l'episodio è destinato a tener banco ancora per molto tempo.


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