La regola del gol trasferta in Champions League
Tra le novità principali introdotte negli ultimi anni non c'è soltanto l'utilizzo del VAR come mezzo tecnologico per assistere gli arbitri in caso di errori, episodi non visti o segnalazioni di fuorigioco. Nel giugno 2021 il Comitato Esecutivo UEFA ha infatti approvato la proposta di abolire la regola dei gol in trasferta in tutte le competizioni Uefa per club.
Dalla stagione 2021-22 il gol segnato nello stadio degli ospiti non vale più "doppio", ma conta quanto una qualsiasi rete realizzata tra le mura amiche. La regola era stata introdotta nella stagione 1965-66, in Coppa dei Campioni, e ha resistito ben 55 anni . In sostanza prevedeva che, a parità di punteggio aggregato (es. 1-1 e 2-2, tot. 3-3), passasse il turno la squadra con più gol realizzati in trasferta.
Non mancano esempi nella storia di squadre condannate o favorite dalla regola del "gol trasferta". C'è il derby di Milano in Semifinale della stagione 2003-04, 20 anni fa (che rischia tra l'altro di ripetersi), che condannò l'Inter ad abbandonare la competizione per aver subito un gol in più in "trasferta" (quando ovviamente si giocava nello stesso stadio).
Focalizzandoci invece sulla storia recente e dunque sull'ultima edizione della Champions League con questa regola (2020-21) troviamo due esempi molto calzanti. L'eliminazione del Bayern Monaco per mano del PSG. 2-3 in Baviera per i francesi e 0-1 al Parco dei Principi per i tedeschi, con il passaggio del turno dei parigini proprio per la suddetta regola. Un po' più articolata la questione se introduciamo il discorso "tempi supplementari".
Nella Champions League 2020-21 a farne le spese è stata proprio la Juventus. Sconfitta per 2-1 in Portogallo, vittoria per 2-1 a Torino, contro il Porto. Al termine dei 180 minuti equilibrio perfetto e dunque due mini tempi da 15 minuti da disputare per decidere chi avrebbe passato il turno. Nell'extra time Sergio Oliveira segna il 2-2 e, con la regola precedente, ai bianconeri servono due reti per qualificarsi al turno successivo. Rabiot segna il gol del 3-2, ma non basta comunque.
Si fosse giocato oggi, quel doppio confronto sarebbe stato deciso dai calci di rigore, come spiegato chiaramente dal sito ufficiale della UEFA.
"Al termine della gara di ritorno si giocano invece due tempi supplementari da 15 minuti. Se le squadre segnano lo stesso numero di gol o nessun gol durante i supplementari, la squadra qualificata viene decisa ai calci di rigore". Per ampliare il discorso "i gol in trasferta, inoltre, non sono più tra i criteri utilizzati per determinare la classifica quando due o più squadre sono a pari punti nella fase a gironi". Un distacco totale da una regola che ha avuto più di un cinquantennio di validità.
Quali sono le motivazioni?
Il motivo principale va ricercato nell'appiattimento dello spettacolo durante le notti europee con una riduzione significativa del divario tra le vittorie in casa/trasferta e tra il numero medio di gol a partita in casa/trasferta nelle competizioni maschili che la UEFA riporta in questi numeri: da 61%/19% a 47%/30% per le vittorie, e da 2,02/0,95 a 1,58/1,15 per la media gol.
Un aspetto che non può essere l'unica determinante alla riduzione dell'effetto del fattore campo, ma che ha comunque inciso in maniera significativa nel corso del tempo. Lo scorso anno ne ha beneficiato lo spettacolo, almeno in determinate gare. Il Real Madrid sarebbe passato già al triplice fischio del Bernabeu, senza dover segnare nell'extra time contro il City. Non ha approfittato della nuova opportunità il Betis in Europa League, giunto, ma uscito ai tempi supplementari contro l'Eintracht Francoforte (futuro campione), e ne è rimasto scottato il Braga, fuori contro i Rangers (futuri finalisti), proprio a causa di un tempo aggiuntivo che la stagione precedente non avrebbe giocato.
Cosa ha detto Ceferin sulla questione?
Queste le parole del presidente UEFA Aleksander Ceferin sull'abolizione del gol in trasferta, rintracciabili sul sito ufficiale del massimo organo europeo del calcio.
"Oggi, la regola va contro il suo scopo originario perché, di fatto, dissuade le squadre di casa - soprattutto all'andata - dall'attaccare, temendo di subire un gol che darebbe agli avversari un vantaggio decisivo. Era criticata anche perché, soprattutto ai tempi supplementari, la squadra di casa era costretta a segnare due gol dopo una rete della squadra in trasferta".
"È giusto dire che oggi il fattore campo non è più così importante come in passato. Prendendo in considerazione la coerenza in tutta Europa nello stile di gioco e molti altri fattori che hanno ridotto l'importanza del fattore campo, il Comitato Esecutivo UEFA ha preso la giusta decisione e stabilito che non era più appropriato che un gol in trasferta avesse più peso di uno segnato in casa"