La recente assoluzione del Manchester City è l'ennesima conferma che il FFP dell'UEFA è un grandissimo bluff
Pochi giorni il TAS di Losanna ha annullato la sospensione per due stagioni del Manchester City dalle coppe europee giudicando infondate le ragioni che avevano portato l'Organo di Controllo Finanziario dell'UEFA a richiedere l'esclusione del club britannico per non aver rispettato i paletti imposti dal Fair Play Finanziario.
La suddetta sentenza, una volta emessa, ha scatenato moltissime polemiche ed indignazione in tutta Europa: il fatto che una società ricca e dal peso politico importante come il City sia stata graziata non è altro che l'ennesima conferma che il FFP pensato anni fa da Michel Platini e dalla UEFA per un calcio più equo è qualcosa di puramente utopico nonché un grandissimo bluff. I club che possono disporre di grandi quantità di denaro molto spesso sono anche quelli che detengono il potere politico e che di fatto controllano il calcio europeo: possono fare letteralmente ciò che vogliono e raggirare le regole, tanto ci sarà sempre qualcosa (o peggio ancora qualcuno) che li tutelerà e che li terrà costantemente lontani dai guai.
Oltre alla sentenza in sé, a destare parecchia amarezza è stata anche la posizione dell'UEFA rispetto a quanto accaduto: ci si aspettava una decisa presa di posizione da parte loro in merito all'assoluzione del Manchester City ma purtroppo non è stato così. Alla luce di questo è dunque logico pensare che il FFP ha perso ogni tipo di valore e che tutti i club sono liberi di muoversi sul mercato senza alcun tipo di restrizione? Sarebbe giusto che fosse così ma di fatto non lo è: solamente le squadre che possono vantare una solida e ricca proprietà alle spalle possono dormire sogni tranquilli, per il resto tutti sono in discussione e a rischio. Ingiustamente.
Segui 90min su Facebook, Instagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Serie A!