La rabbia dell'ex presidente del collegio sindacale Juve sulla manovra stipendi

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Juventus / Marco Canoniero/GettyImages
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Il ruolo della manovra stipendi nell'ambito delle questioni giudiziarie bianconere è ovviamente cruciale e dovrà ancora dire tanto, sia pensando alle conseguenze per la Juventus che per quelle legate ai singoli tesserati coinvolti. Proprio su questo fronte emerge un retroscena legato, nello specifico, alle parole del presidente del collegio sindacale della Juventus dal novembre 2009 al novembre 2021.

Il commercialista Paolo Piccatti, spiega il Corriere dello Sport, si è espresso così durante un interrogatorio andato in scena il 25 novembre scorso, proprio a tema manovra stipendi: "Sapevamo quello che era uscito, cioè il risparmio e la riduzione tout court degli stipendi. Quando abbiamo letto gli atti di questo fascicolo delle chat e delle scritture, ci siamo sorpresi e arrabbiati". Una rabbia dovuta, quindi, a una situazione che sarebbe andata avanti senza che il collegio sindacale venisse informato.

"Noi non eravamo a conoscenza di nulla di tutto questo. Ho visto questi atti nel vostro fascicolo, tutto questo ambaradan non ci è stato comunicato. Se avessimo avuto conoscenza di fatti di questa natura, ci saremmo agitati " ha proseguito Piccatti (indagato, la cui posizione però è stata stralciata).

Al contempo lo stesso Piccatti ha spiegato che il CdA avrebbe dovuto comunicare al collegio sindacale l'esistenza di simili manovre: "Soprattutto dovevano essere eseguite e recepite in modalità totalmente differente". E sul comportamento del CdA: "Confermo che sono scosso e arrabbiato. Plusvalenze? Il problema non è mai giunto alla nostra attenzione. Se posso osare, siamo andati anche a leggere la nuova relazione di Deloitte, che non effettua rilievi sul tema plusvalenze".


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