La lettera di Bonucci prima del derby col Torino è un clamoroso autogol

Nella giornata odierna Leonardo Bonucci, tramite le pagine del quotidiano La Repubblica, ha scritto una lettera a tutti i tifosi della Juventus. Il capitano bianconero ha voluto dire la sua sulle sensazioni che si respirano alla Continassa in vista della prossima sfida di campionato contro il Torino. Bonucci ha definito la sfida contro il club granata come "spartiacque" della stagione...ma è davvero così?

Cerchiamo di tornare indietro di qualche ora: la Juventus ha perso l'ultima sfida di Champions League contro il Maccabi Haifa e come se non bastasse è uscita con le ossa rotte dal match di San Siro contro il Milan. Definire l'incontro col club allenato da Juric come "spartiacque" non sembra essere giusto, dato che la Juve - momentaneamente - si trova già con due obiettivi compromessi e forse soltanto con una competizione a disposizione. In Serie A la squadra di Allegri si trova a meno dieci dal Napoli capolista, e in Champions staccare il pass per gli ottavi sembra essere molto complicato.

Non basta descrivere l'importanza della stracittadina torinese per caricare un ambiente alquanto frastornato, non basta ovviamente rimarcare l'obiettivo di Bonucci di tagliare le 400 presenze in Serie A (traguardo marginale e individuale). La Juve adesso vive una crisi senza precedenti e la scelta di andare in ritiro prima della prossima sfida è stata anche contestata dalla squadra.

In questo caso sembra più giusto concentrarsi sul campo, sugli allenamenti e sì...senza dubbio sulla prossima sfida ma senza "pomparla" con una lettera che sembra un po' fine a sé stessa. Quello che conta è cementare il gruppo cercando di farlo tornare coeso in campo, dato che il rettangolo verde - per ora - è stato alquanto crudele (se così si può dire) con i bianconeri. Bonucci attende il Toro con ansia, e anche tutta la piazza juventina. Ma scrivere ai tifosi - probabilmente più da calciatore che da capitano - in un momento così delicato non è poi la scelta più opportuna. Ecco perché la lettera è stata un clamoroso autogol.

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