La leggenda di Pelé, il Re del calcio

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AS Photo Archive / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Stilare una classifica dei migliori calciatori della storia risulta sempre un lavoraccio, è un passaggio ostico che decreta la qualità dei giocatori, ma deve tenere in conto anche il ruolo, lo stile e le generazioni. Eppure ai vertici di ogni classifica, si ritrovano sempre due nomi: Diego Armando Maradona e Pelé. Da sempre le due vette più alte di un calcio che non è mai riuscito a scegliere il suo divo, ma si è sempre spaccato in fazioni. Ma oltre i pareri, le preferenze personali e la reputazione, c'è comunque un podio a parte per queste due leggende ineguagliabili.

Pelè è stato il buono, il bello del Brasile, un giocatore tecnicamente minuzioso, tatticamente completo e con un talento innestato ben dentro l'anima. Figlio di un ex calciatore, la dottrina del pallone gli viene impartita da giovanissimo, così come il soprannome "Pelé" che nasce da un motteggio e per destino diviene il nome di una leggenda. Giocava a calcio con un calzino arrotolato, perché inizialmente la sua famiglia non poteva permettersi un vero pallone, Edson Arantes do Nascimento aka Pelé nasce nel 1940, e già nel 1957 ottiene il primo contratto professionale, debuttando con la prima squadra del Santos a soli 16 anni, dopo dieci mesi viene convocato anche in Nazionale. Un'introduzione estemporanea nel mondo del calcio, una carriera che si colora e si definisce già dalle prime esperienze che palesano delle capacità singolari, troppo rare per non essere coltivate, e già a 15 anni c'è chi dice che il ragazzino sarà nell'albo d'oro.

FRANCE-PELE
FRANCE-PELE / -/Getty Images

Pelé giocò per 19 stagioni con la maglia del Santos, che negli anni '60-'70 divenne una delle squadre più competitive, esaltata dalla stella brasiliana che si esibì per anni in un gioco spettacolare. Per comprendere la portata e l'influenza di Pelé nel mondo dell'epoca, basti ricordare il 1967 quando le due fazioni della guerra civile nigeriana siglarono una tregua di 48 ore per poter assistere ad un'amichevole e veder giocare il fuoriclasse. Per anni è stato un solenne ambasciatore del mondo del calcio, un rappresentante che fondeva intuito e capacità diventando un'arma letale ma elegantissima e pulita. Nel 1975 passò ai New York Cosmos, con la quale vinse il campionato americano e militò per tre stagioni.

The Greatest
The Greatest / John Pratt/Getty Images

Pelé non si confrontò mai con il calcio Europeo, ma visse intensamente l'epoca del calcio sudamericano, quella più smagliante e vitale che lo introdusse nella leggenda e lo portò a vincere 3 mondiali con il suo Brasile. Record di goal realizzati in carriera, 1281 in 1363 partite giocate. Capacità di dribbling che sommava l'attitudine innata della scuola brasiliana e il talento infuso, un giocatore completo sotto ogni punto di vista, ma soprattutto un ragazzino cresciuto giocando a calcio, bravo, per alcuni il migliore di tutti i tempi.

"Mettete tutti gli assi che volete in negativo, poneteli uno sull'altro: esce una faccia nera, un par di cosce ipertrofiche e un tronco nel quale stanno due polmoni e un cuore perfetti" Disse Gianni Brera, poche parole per descrivere quello che semplicemente Pelé è stato. Ma Pelé è e rimarrà per sempre. Perché quando il campo riconosce un mito, non lo lascia più andare, e il suo nome rimarrà per sempre là, tra gli spalti degli stadi di tutto il mondo.


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