La Lazio tornerà alla difesa a 3 con Igor Tudor?

Le ultime esperienze del tecnico fanno pensare a un ritorno al vecchio modulo di Inzaghi.

SS Lazio New Coach Igor Tudor Arrives In Rome
SS Lazio New Coach Igor Tudor Arrives In Rome / Marco Rosi - SS Lazio/GettyImages
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È Igor Tudor il presente e il prossimo futuro della Lazio di Claudio Lotito. Dopo il caos e il malcontento della tifoseria causato dalle dimissioni di Maurizio Sarri e del suo staff, i giocatori biancocelesti hanno reagito imponendosi nella trasferta di Frosinone, poche ore prima di conoscere l'allenatore che li guiderà nei prossimi mesi.

Mesi a cui si aggiungerà anche un altro anno. Ieri Igor Tudor è sbarcato nella Capitale firmando un contratto che lo legherà alla Lazio fino a giugno 2025. L'esordio avverrà contro la Juventus allo Stadio Olimpico, tra una difficile rimonta alla Champions League, gli occhi sulla sfida di Coppa Italia (di pochi giorni successiva sempre contro i bianconeri) e l'attesa per un derby in cui i biancocelesti festeggiano da tempo.

Come giocherà la Lazio di Igor Tudor?

Questo è l'interrogativo più grande. Il tecnico stravolgerà il lavoro del quasi triennio di Sarri per tornare a uno schieramento più vicino a quello di Inzaghi? La sua carriera fa presumere di sì.

Nonostante abbia 45 anni, la prima avventura da allenatore è iniziata 11 stagioni fa, dopo essersi formato nelle giovanili dell'Hajduk Spalato in cui si è ritirato da calciatore ad appena 30 primavere. Il percorso da assistente, l'avventura da vice della Nazionale croata e poi l'occasione in prima squadra. Una Coppa di Croazia al suo primo anno da tecnico dell'Hajduk Spalato che figura ancora come l'unico trofeo della sua carriera.

Poi la Grecia con il PAOK, la Turchia con il Karabukspor e il Galatasaray, il ritorno in Italia sulla panchina dell'Udinese, di nuovo l'Hajduk Spalato, prima del ruolo di vice di Andrea Pirlo alla Juventus e gli exploit con Hellas Verona e Marsiglia. Un totale di quasi 300 presenze da allenatore in carriera, un nono posto in Serie A con gli scaligeri (1.51 pp) e un terzo in Ligue 1 con l'OM (1.92 pp).

Matteo Guendouzi, Igor Tudor
Paris Saint-Germain v Olympique Marseille - Ligue 1 Uber Eats / Xavier Laine/GettyImages

Se prendiamo come riferimento le ultime due stagioni, temporalmente le più vicine, propenderemo per un cambio di assetto tattico della Lazio. La squadra, come tutte le altre, sta vivendo la pausa per la sosta Nazionali; un periodo che consente agli allenatori di ricalibrare le energie e lavorare sui principi tattici con più serenità, senza la fretta che induce a trascorrere gran parte del tempo sulla preparazione della prossima partita.

Principi che dovrebbero riguardare il passaggio alla difesa a 3. Per alcuni fanno parte della memoria automatica degli anni con Simone Inzaghi, per altri, come Guendouzi e Casale, risalgono alle stagioni vissute proprio con Tudor rispettivamente a Marsiglia e Verona. Proviamo dunque a immaginare una nuova Lazio con il sistema di gioco che il tecnico croato predilige: il 3-4-2-1.

Nicolo Casale
Nicolo Casale of Hellas Verona FC looks on during the Serie... / Nicolò Campo/GettyImages

In porta nessuna ballottaggio. È Ivan Provedel il titolare se sta bene. Dietro aumenterebbe uno slot per aggiungere un difensore centrale. Se Romagnoli e Gila sono attualmente gli inamovibili biancocelesti, il terzo dovrebbe essere Casale, con le quotazioni di Patric che salirebbero nel caso in cui il tecnico prediligesse un braccetto di destra più agile e veloce. Sulle fasce Adam Marusic o Luca Pellegrini a sinistra, con Manuel Lazzari che potrebbe tornare a fare la differenza nel suo vecchio ruolo di tornante a tutta fascia.

In mediana due interpreti per cui occorrerà attendere le intenzioni di Igor Tudor. Ci sarà sicuramente Matteo Guendouzi, con al suo fianco uno tra Cataldi, Rovella, Vecino o soprattutto Luis Alberto, se per questo finale di stagione l'allenatore opterà per un approccio più aggressivo in campionato. Davanti un tridente capitanato da uno tra Ciro Immobile e Castellanos al centro, con Zaccagni a sinistra e uno tra Felipe Anderson e Isaksen a destra.

Le possibili variazioni riguardano un 3-5-2 con il classico triangolo in mediana, che non cambierebbe le gerarchie del ruolo nel reparto, e che potrebbe portare all'abbassamento di Felipe Anderson come quinto di destra, per mantenere un approccio offensivo negli interpreti. Un sistema di gioco che porterebbe uno tra Zaccagni e Isaksen ad abbandonare la fascia per spostarsi al centro, nel ruolo di seconda punta.

Igor Tudor ha iniziato a lavorare oggi con un gruppo che, tranne i 5 nazionali Hysaj, Marusic, Vecino, Isaksen e Zaccagni, risulta essere al completo, pronto ad abbracciare nuove idee tattiche a pochi mesi dal termine di una stagione il cui finale è ancora tutto da scrivere.