La Juventus non patteggia: inviata la memoria difensiva sul caso "manovra stipendi"

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Logo Juventus / MARCO BERTORELLO/GettyImages
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Nessun patteggiamento. La Juventus va all'attacco e nella giornata di ieri ha inviato al procuratore Giuseppe Chiné le proprie memorie difensive sulla "manovra stipendi", vicenda che potrebbe portare a delle penalizzazioni in classifica alla società bianconera. Rispetto a quanto ipotizzato nella giornata di ieri, il club juventino vuole uscirne pulita da questa situazione.

Il capo d'accusa è quello della violazione dell'articolo 4 (violazione della lealtà sportiva nella competizione con altre squadre). Probabile un deferimento per l'ex dirigenza juventina, ossia Agnelli, Nedved, Paratici e Arrivabene, oltre all'attuale diesse Cherubini.

Tre le strade che la Juventus avrebbe potuto sfruttare. Due di queste avrebbero portato ad uno sconto della pena da 1/3 al 50% (rispetto alle richieste di Chiné) tramite il patteggiamento; la terza strada è quella che invece ha sfruttato - secondo La Gazzetta dello Sport - la linea difensiva del club bianconero, ovvero l'invio di una corposa documentazione per arrivare ad annullare qualsiasi richiesta di penalizzazione e sanzione.

Non si esclude l'archiviazione, anche se sarà molto difficile. I tempi però sicuramente saranno lunghi.

La Juventus ha quindi escluso un patteggiamento, almeno al momento. Nessun patto con la Procura, piuttosto l'idea è quella di temporeggiare per trovare un accordo - migliore - più avanti. Gli avvocati juventini vogliono capire quali sono le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni che ha confermato l'inibizione dei dirigenti ma ha accolto in parte il ricorso contro i punti di penalizzazione, spostando la decisione alla Corte d'Appello. Da questo si capirà quanto è difficile la posizione del club juventino sul "caso plusvalenze" e - di conseguenza - sul caso "manovre stipendi".