La Juventus e il pugno duro: provvedimenti per ritardi e atteggiamenti superficiali
L'Allegri 2.0 non sta dando i risultati sperati. Dopo la stagione scorsa, conclusa con la qualificazione in Champions League ma senza mai essere veramente in corsa per lo Scudetto, l'attuale annata la situazione non è cambiata. Anzi, sembra quasi essere peggiorata. I bianconero soffrono e non riescono neanche a vincere di misura, caratteristica delle squadre del mister bianconero (il famoso "corto muso").
La sconfitta in campionato contro il Milan ha creato ulteriori malumori nell'ambiente juventino. La dirigenza e il tecnico della Juventus sono al lavoro per trovare una soluzione e secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, si potrebbe passare al pugno duro. Se non ci fosse stata di mezzo la trasferta israeliana per la gara di Champions League, oggi sarebbe scattato il ritiro, nel tentativo di ricompattare il gruppo e uscire dalla crisi.
Ciò che preoccupa maggiormente è l'atteggiamento della squadra, spesso rinunciatario e superficiale. Pericoli che Pavel Nedved aveva già sottolineato prima della partita contro il Milan. La squadra in campo sembra durare appena venti minuti, per poi soffrire gli avversari, qualsiasi sia la caratura dell'avversario. Impensabile sia dipeso dalla condizione atletica, ma si lavorerà piuttosto sull'aspetto mentale.
La dirigenza, in accordo con Allegri, ha deciso di optare per il pugno duro. Il tecnico è stato richiamato due estati fa anche per cambiare rotta dal punto di vista disciplinare e dell'ordine. Da adesso la Juventus non può permettersi più di sbagliare e da questo momento non verranno più tollerati ritardi o leggerezze di qualsiasi tipo con provvedimenti (soprattutto multe) immediati.
Massimiliano Allegri ha la fiducia della dirigenza (o almeno della proprietà) e fino a novembre sarà lui a guidare la squadra bianconera. Durante la pausa per il Mondiale 2022 si faranno le dovute analisi per capire se proseguire questa avventura insieme o meno.