La gestione dei cambi di Tuchel nella folle notte di Madrid

Non ci si può soffermare soltanto sull'errore di Neuer.
Real Madrid v FC Bayern München: Semi-final Second Leg - UEFA Champions League 2023/24
Real Madrid v FC Bayern München: Semi-final Second Leg - UEFA Champions League 2023/24 / Alexander Hassenstein/GettyImages
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Il Bayern Monaco è uscito a testa alta dalla Champions League nel campo più complicato di tutti. È arrivato al Santiago Bernabeu forte di un pareggio per 2-2 maturato all'Allianz, con tante chances di conquistare la Finale, e si è arreso alla rimonta di un insaziabile Real Madrid negli ultimi minuti. La polemica a tempo praticamente scaduto, che potete apprezzare in copertina, è generata da un fischio abbastanza folle dell'arbitro Marciniak.

Siamo a recupero inoltrato, il Bayern si riversa in avanti con un lancio lungo in area avversaria, un colpo di testa lascia la sfera vagante in area e De Ligt segna il 2-2 in girata. Il gioco però è fermo da un paio di secondi quando scatta il tiro dell'olandese. L'assistente ha segnalato offside, sicuro della sua chiamata, per interrompere un'azione molto pericolosa in una dinamica che non si vede più nel calcio contemporaneo. Probabilmente sarebbe stato fuorigioco, o forse no, è difficile affidarsi a spiegazioni postume che possano chiarire una situazione ormai irrisolvibile sul terreno di gioco, per come è stata gestita dalla terna.

Nel postpartita le lamentele di De Ligt, Neuer e dello stesso Tuchel, che nell'elogio della sfida disputata dal portiere tedesco fino all'errore fatale, ha, come in occasione della Semifinale di andata, sottolineato proprio lo sbaglio che ha originato l'1-1 chiarendo quell'errore Neuer non lo avrebbe commesso in altri 100 anni.

Una gestione dei cambi discutibile

La premessa è importante in certi casi. E incastrare il Real Madrid per oltre 170 minuti tra casa e trasferta è un qualcosa che soltanto maestri della caratura di Thomas Tuchel sarebbero riusciti a fare in questa fase della Champions League (come accaduto sempre al tedesco contro Guardiola nella Champions 2021). Il Bayern ha studiato un piano tattico efficace che ha pagato all'andata, nonostante il pari, e che stava regalando ai bavaresi un'altra storica Finale contro il Dortmund.

Un piano che prevedeva la sofferenza, evento che accade di default al Bernabeu per gli avversari, e che però permetteva ai bavaresi di esprimersi in modo spesso pericoloso in transizione. Ciliegina che esalta la lettura tattica della gara è il cambio a cui il tecnico è costretto nel primo tempo; Gnabry si chiama fuori per infortunio e Tuchel al suo posto sceglie Alphonso Davies, sia per un approccio più conservativo sia come interprete perfetto per sfruttare gli spazi in contropiede. Ed è proprio da una situazione del genere che nasce il gol del vantaggio ospite (poi reso iconico da una giocata fenomenale del canadese).

È un gol talmente inaspettato che probabilmente scombussola i piani del Bayern. Ancelotti mette mano alla sua panchina e il Real trova un pari istantaneo che viene annullato. Poi Tuchel decide di cambiare e compie quello che si può considerare come il primo errore di gestione della doppia sfida. Uno slot è già stato usato e il tecnico utilizza il secondo per fare un solo cambio, nonostante i ritmi forsennati della sfida stiano portando al limite molti interpreti bavaresi. Kim prende il posto di Sané e la squadra si schiaccia ancora di più.

Seconda girandola di cambi per il Madrid e secondo slot utilizzato dai blancos, ma con quattro calciatori sostituiti e l'inerzia a proprio favore. Circostanze che portano Tuchel a intervenire ancora tirando fuori Harry Kane e Jamal Musiala e sprecando l'ultimo slot a disposizione per l'ingresso di Thomas Muller e Choupo-Moting. Cosa accade dopo?

I due entrano in campo su un corner per gli avversari. La difesa spazza ed è proprio Muller a lanciare il contropiede che potrebbe valere lo 0-2 e sul quale un Pavlovic stremato non arriva accusando i crampi. Il Bayern ha però terminato gli slot e quando subisce la rete dell'1-1 è in dieci uomini, con il centrocampista classe 2004 che tenta disperatamente di farsi rigenerare i muscoli per reggere fino alla fine.

Aleksandar Pavlovic
Real Madrid v FC Bayern München: Semi-final Second Leg - UEFA Champions League 2023/24 / BSR Agency/GettyImages

Dalla panchina non si può fare più nulla, almeno fino all'inizio degli eventuali tempi supplementari, i quali però, ed era già prevedibie chei si sarebbero verificati solo dopo un recupero molto corposo. La sfida ricomincia con un Bernabeu estasiato dall'ennesima rimonta nei minuti finali, il dramma si ribalta e il Bayern appare impotente di fronte all'inevitabile destino.

Pavlovic fa quel che può e alla fine è proprio lui a tenere in gioco Rudiger in occasione del raddoppio definitivo del Real Madrid. No, non stiamo trasferendo le colpe al centrocampista 2004, autore di una gara gigantesca, ma le stiamo ampliando per provare anche a scaricarle da Neuer, protagonista di un paio di miracoli decisivi prima di un errore di lettura sul tiro insidioso di Vinicius Jr. Il Real gioca con il tempo durante i festeggiamenti e il Bayern si ritrova, senza più energie, a combattere per riprendere la sfida praticamente in 10 (Pavlovic non ce la fa più), senza i due calciatori di maggiore qualità e ancora senza la possibilità di intervenire in corso d'opera.

È un tema complicato al quale abbiamo provato a dare un paio di letture, che possono anche coincidere. Da un lato, lo spaesamento nel trovarsi in svantaggio dopo un'ininterrotta sofferenza di oltre un'ora, dall'altro la scommessa di non voler considerare i tempi supplementari, scegliendo di fatto l'opzione di affrontarli con i calciatori migliori in panchina (mentre Vinicius e Bellingham erano ancora in campo). Prima della sfida di andata Carlo Ancelotti aveva più o meno dichiarato: "Ci sono due tipi di allenatori. Quelli che non fanno nulla e quelli che fanno danni. Io spero di appartenere alla prima categoria".

FBL-EUR-C1-REAL MADRID-BAYERN MUNICH
FBL-EUR-C1-REAL MADRID-BAYERN MUNICH / JAVIER SORIANO/GettyImages

E questa, come una sentenza, sembra essersi abbattuta tremendamente sul finale di gara di Real Madrid-Bayern Monaco (di ritorno). I cambi di Tuchel e quelli di Ancelotti (Joselu su tutti) hanno influenzato gli ultimi minuti della sfida in maniera tremendamente decisiva. Le operazioni del tedesco sono apparse in controtendenza con la gestione sapiente dei precedenti 170 e oltre minuti; soprattutto non sono serviti a fornire quella lucidità che in giustificati momenti della partita i giocatori in campo si aspettano da fuori. L'errore di Neuer pesa enormemente in una doppia gara in cui sono i minimi dettagli a fare la differenza, ma anche quelli dei suoi colleghi e di chi li allena, così come la bravura degli avversari, in questo gioco eterno a chi ha sbagliato di più, vanno messi sulla stessa bilancia.