La forza mentale dell'Inter, tra rimonte e cambi decisivi
Al Mapei Stadium di Reggio Emilia la storia si ripete. L'Inter reagisce, rimonta e porta a casa altri tre punti preziosi che la mantengono nelle parti alte della classifica dopo l'intenso tour de force tra campionato e Champions League.
L'ARTE DELLA RIMONTA - Dopo il penalty trasformato da Berardi, la banda di Simone Inzaghi riesce a portare a casa il bottino pieno grazie ai soliti Edin Dzeko e Lautaro Martinez. Per i nerazzurri si tratta dell'ennesima rimonta in trasferta: era già successo a Verona contro l'Hellas Verona e a Firenze contro la Fiorentina (in entrambi i casi, da 1-0 a 1-3 finale). Reazioni che confermano la forza mentale dell'Inter, la voglia di non mollare e di crederci fino alla fine. Anche se Inzaghi sa che non si può andare sempre avanti in questo modo. "Vorrei andare sopra anche io qualche volta - ha sottolineato il tecnico ai microfoni di DAZN -. Però è capitato quattro volte in sette partite, dovremmo lavorare su questo favore perché dobbiamo essere noi a dare lo schiaffo per primi".
CAMBI DECISIVI - Anche questa volta sono risultati decisivi i cambi. Con una nota di merito per lo stesso Inzaghi, che al 57' decide di cambiare la partita con un coraggioso poker di sostituzioni: fuori Correa, Calhanoglu, Dumfries e Bastoni; dentro Dzeko, Vidal, Darmian e Dimarco. Dopo appena 33 secondi, il 9 mette la testa sul pallone del pareggio e poi si guadagna il rigore decisivo realizzato dal 10. Cambi incisivi e fondamentali, come già successo a Verona (doppietta di Correa da subentrato) o con il Genoa (due gol di Dzeko dopo l'ingresso in campo). Una panchina lunga, che se sfruttata a dovere può portare punti e sorrisi.
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