La formazione tipo del Milan per la stagione 2020/21
Tonali, Brahim Diaz, Hauge, Tatarusanu e Dalot, sono stati questi i colpi in entrata del Milan nell'ultima finestra di mercato che ha chiuso i battenti pochi giorni fa. I rossoneri hanno messo a segno dei colpi senza dubbio interessanti ed in linea con i piani societari ma sarà il campo a dire se sono state scelte azzeccate o meno.
La formazione tipo del Milan
Stefano Pioli nel corso della scorsa stagione con il passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1 ha dato una svolta decisa al Milan dandogli anche una precisa identità e in vista di questa stagione proseguirà su questa strada.
Partiamo dalla difesa: a protezione del portiere titolare Gigio Donnarumma mister Pioli a partire dalla fascia sinistra potrà contare su Theo Hernandez, sull'ormai rodata e solida coppia centrale composta da Alessio Romagnoli e Simon Kjaer e su uno tra Davide Calabria, Andrea Conti e il nuovo acquisto Diogo Dalot. A centrocampo spazio per Franck Kessié e per Ismael Bennacer, con quest'ultimo che si alternerà con il neo-arrivato Sandro Tonali nel ruolo di playmaker. In avanti il tecnico rossonero può contare su diverse alternative: a partire da sinistra i trequartisti titolari saranno presumibilmente Ante Rebic, Hakan Calhanoglu ed Brahim Diaz ma tenuto conto che il Diavolo quest'anno sarà impegnato pure in campo europeo vedremo molto spesso delle rotazioni con i vari Alexis Saelemaekers, Samu Castillejo e il neo-arrivato Jens Petter Hauge che si alterneranno alle spalle delle punte Rafael Leao e soprattutto Zlatan Ibrahimovic.
(4-2-3-1): Donnarumma; Calabria, Romagnoli, Kjaer; Hernandez; Kessié, Bennacer; Brahim Diaz, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic.
Le alternative tattiche
Vista la profondità e la qualità della rosa a sua disposizione e il fatto che il Milan questa stagione sarà impegnato pure in Europa League, mister Pioli effettuerà spesso delle rotazioni senza però cambiare il modulo: il 4-2-3-1 è una garanzia e si sposa perfettamente con le caratteristiche dei giocatori e per questo motivo è quasi da escludere categoricamente il fatto che il tecnico possa cambiare i piani dal punto di vista tattico. Lo farà solamente in una situazione di emergenza.
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