Come cambia il calcio? Le proposte della FIFA nella due giorni di Doha
Mondiale a 48 squadre ogni due anni a partire dal 2026. Questa è la novità più importante emersa dalla due giorni di discussioni del Technical Advisory Group della FIFA, riunito a Doha per decidere il futuro del calcio mondiale.
La commissione, presieduta dall'ex manager dell'Arsenal Arsene Wenger, ha il compito di ridisegnare il calendario del calcio professionistico maschile, riducendo pause per le nazionali, numero di partite e soprattutto i numerosi viaggi, ritenuti una delle principali cause di stress e infortuni per gli atleti.
Il piano varato dal francese e proposto a una commissione di ex calciatori e allenatori - tra questi Ronaldo, Peter Schmeichel e Tim Cahill - prevede al massimo due soste durante la stagione, mantenendo lo stesso equilibrio di partite disputate tra club e nazionali: 80 e 20%.
"Se quando allenavo mi avessero detto che avrei dovuto rinunciare ai miei calciatori per due volte al massimo, durante l'arco della stagione, avrei firmato con due mani. Io credo che sia una soluzione vantaggiosa per tutti, anche per i club, perché in questo modo si può pianificare la stagione in maniera più chiara, concentrandosi su quelle che sono le esigenze delle società", sostiene Wenger, che vorrebbe inoltre garantire 25 giorni di stop obbligatori a tutti gli atleti.
Ridurre il numero di partite di qualificazione e aumentare la frequenza della Coppa del Mondo beneficerebbe sulla qualità dello spettacolo offerto, dando la possibilità a più federazioni di sognare la qualificazione alla massima competizione calcistica: "Giocare una Coppa del Mondo ogni due anni non significa necessariamente aumentare il numero di partite, ma sicuramente darebbe molta più visibilità a moltissime Federazioni che in questo momento ne hanno bisogno e regalerebbe un sogno a moltissimi calciatori che sognano di rappresentare il proprio paese in una competizione così importante", prosegue Wenger.
Le 48 squadre partecipanti sarebbero quindi secondo la commissione un'occasione da prendere al volo per rendere la manifestazione ancor più globale inclusiva: "Io sono nato in un Paese come la Danimarca che conta 5 milioni di abitanti e ho avuto la fortuna di poter giocare il Mondiale una sola volta nel 1998. Ricordo benissimo quanto sognassi quel momento, quando guardavo i Mondiali in Italia nel 1990 e quelli negli Stati Uniti nel 1994", ricorda Peter Schmeichel
Dello stesso avviso è il Fenomeno Ronaldo, oggi Presidente del Valladolid, che nel 2002 rischiò di non partecipare alla Coppa del Mondo in Giappone e Corea a causa di un infortunio: "Dopo i Mondiali in Francia ebbi una serie di infortuni che mi costrinsero a lunghi stop. Riuscii a recuperare in extremis, ma se non ce l'avessi fatta avrei dovuto aspettare 8 anni, un'eternità. Io sono convinto che se lo chiedessimo a Messi e Ronaldo non avrebbero alcun dubbio, i Mondiali ogni 2 anni sono un'occasione irripetibile. Il calcio sta cambiando e dobbiamo adeguarci".
Dopo 91 anni dunque - nel 1930 vennero istituiti i Mondiali ogni 4 anni - la FIFA potrebbe prendere una decisione che rivoluzionerebbe il mondo del calcio a partire dalla stagione 2025/26, per avvicinare ancora di più gli appassionati allo sport più seguito del mondo.
"La decisione definitiva verrà presa in maniera democratica e nell'interesse di tutti. Continueremo a confrontarci per il bene di tutto il movimento e degli atleti. Dobbiamo comunque tenere conto che la società in cui viviamo sta cambiando e che il calcio deve adeguarsi di conseguenza". Parola di Arsene Wenger.