La desolante stagione in Serie A dell'Ancona 2003/04
L'annata 2003/04 rappresenta un tragico momento della storia calcistica dell'Ancona, che si preparava ad affrontare con entusiasmo e speranza la Serie A dopo circa dieci anni dall'ultima (e prima) volta. L'inizio non fu dei migliori. Il tecnico Leonardo Menichini venne esonerato dopo appena quattro giornate di campionato per aver conquistato un solo punto ed espresso un calcio misero dal punto di vista qualitativo. Arrivò così Nedo Sonetti, con il quale il trend non cambiò affatto: al termine del girone di andata, l'Ancona chiuse la classifica con appena sei punti.
Nello sconforto più totale della piazza, la proprietà decise di investire in maniera consistente nel mercato invernale per dimostrare di aver reagito a una situazione che per (quasi) tutto sembrò ormai compromessa. Sonetti fu esonerato alla prima giornata del girone di ritorno e sostituito da Giovanni Galeone. Non c'è due senza tre, si dice.
Nonostante l'acquisto di Cristian Bucchi, che chiuse la stagione come miglior marcatore della squadra con cinque reti all'attivo, l'Ancona siglò un record negativo ancor prima di concludere quel triste campionato: al 27esimo turno, il club anconetano contò 21 sconfitte. A sancire la matematica retrocessione in Serie B fu il 5-0 subito dalla Sampdoria nel mese di aprile. A mente libera, ma col cuore spezzato, l'Ancona riuscì a ottenere alcune vittorie contro Bologna ed Empoli, terminando la stagione all'ultimo posto con 13 punti.
La fine di un sogno corrispose all'inizio di un incubo. A causa da inadempienze economiche, l'Ancona non poté iscriversi alla Serie B 2004/05 e il presidente Ermanno Pieroni, a seguito delle sue dimissioni dai vertici societari, fu arrestato per truffa aggravata. A quel punto venne dichiarato il fallimento e l'Ancona dovette ricominciare dalla C2 la propria scalata verso l'Olimpo del calcio italiano.
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