La Consob indaga sull'accordo per gli stipendi: la risposta della Juventus
La Consob ha avviato un'indagine sull'accordo per gli stipendi preso tra la Juventus e i calciatori durante il lockdown del 2020. L'ente rivolto alla tutela degli investitori ha inviato una comunicazione al club bianconero lo scorso 28 luglio, sottolineando “di aver rilevato alcune criticità con riferimento alla contabilizzazione di talune operazioni e fatti di gestione relativi al bilancio d’esercizio al 30 giugno 2020, al bilancio consolidato e d’esercizio al 30 giugno 2021, e alla relazione finanziaria semestrale al 30 dicembre 2021”. Le operazioni incrociate riguardano "cessione e contemporaneo acquisto di diritti alle prestazioni sportive dei calciatori concluse con la medesima controparte e manovre sui compensi del personale tesserato".
Come rivelato da Calcio e Finanza, la Juventus ha immediatamente replicato alle accuse depositando presso la Consob le proprie osservazioni: "La Società, che sta collaborando con l’Autorità e confida di chiarire ogni aspetto di interesse, ritiene di aver costantemente operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry, come inoltre confermato dai pareri sulle questioni di natura legale e tecnico-contabile acquisiti dalla Società. Juventus precisa altresì che le relazioni finanziarie annuali, civilistiche e consolidate, degli esercizi 2019/2020 e 2020/2021 sono state accompagnate da relazioni senza rilievi da parte della società di revisione indipendente. Si precisa che l’eventuale adozione da parte di Consob del provvedimento di cui all’art. 154-ter, settimo comma, TUF non inciderebbe sulla validità dei bilanci cui si riferiscono le ipotesi di contestazione, non dispiegando l’eventuale provvedimento effetti c.d. reali, ma assumendo rilievo solo sul piano informativo”.
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