La Cassazione dà ragione alla Juve: la nuova sede del processo per l'Inchiesta Prisma
La Juventus ha ottenuto lo spostamento della sede del processo dell'Inchiesta Prisma che la vede accusata di aggiotaggio, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza. Questo è quanto riportato dal portale Calciomercato.com, che spiega come il club bianconero avesse chiesto di cambiare sede passando da Torino a Milano, ma la Cassazione abbia invece optato per Roma.
Una decisione che ovviamente va contro l'intenzione dei pubblici ministeri Marco Gianoglio e Mario Bendoni, che invece volevano che il processo si tenesse sempre in Piemonte, nel tribunale di Torino.
L'inchiesta Prisma vede coinvolte per l'esattezza 12 persone. Tra gli accusati ci sono Maurizio Arrivabene (ex amministratore delegato), Pavel Nedved (ex vice-presidente Juve), Andrea Agnelli (ex presidente Juve), Fabio Paratici (ex chief football officer bianconero) e altri membri del vecchio CdA. Dopo lo scoppio della "bomba" giudiziaria, il massimo organo calcistico europeo - ovvero l'UEFA - ha deciso di sospendere la Vecchia Signora per un anno dalle coppe europee, precludendole la partecipazione alla Conference League, e di multarla per 20 milioni di euro.