La carriera del bomber Giampaolo Pazzini

Giampaolo Pazzini
Giampaolo Pazzini / Dino Panato/Getty Images
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"Ehi, mi vedete?!", anche senza averla sotto agli occhi, è ben impressa nella mente l'esultanza tipica del Pazzo, che ci ha deliziati con quasi duecento reti, che ha indossato le maglie più storiche del campionato italiano, che è stato capace con poche presenze di segnare 4 goal in Nazionale. Quindi la risposta è: sì, ti vediamo Pazzini, abbiamo visto i tuoi gran goal e continueremo a guardare la tua carriera come esempio di gran calcio.

Giampaolo Pazzini nasce in provincia di Pistoia il 2 agosto del 1984. Il calcio lo aveva già nel DNA, sia il padre che il fratello infatti erano calciatori. Sin da bambino muove i primi passi nel Margine Coperta, società satellite dell’Atalanta. Nella stagione 2003-04, con la maglia della Dea, esordisce nel professionismo in Serie B. Resta nel club bergamasco per due stagioni giocando la bellezza di 51 incontri e segnando 12 reti.

Pazzini con la maglia dell'Atalanta
Pazzini con la maglia dell'Atalanta / PACO SERINELLI/Getty Images

Successivamente passa alla Fiorentina allenata da Prandelli. Pur essendo la seconda opzione, alle spalle dell'inamovibile Luca Toni, riuscì a mettere a segno 10 reti. Ma con l'arrivo di altri attaccanti di rilievo, come Gilardino, Pazzini si vide togliere sempre più spazio cosicché in 27 partite, non giocate tutte dal primo minuto, segnò 5 goal. Alla Viola Pazzini deve il suo debutto in Europa nel 2007. Tuttavia dopo circa cinque anni di piacere e amicizie nel club toscano, Pazzini decise di firmare con la Sampdoria, per cercare di giocare di più e per avere più peso nella squadra.

Paolo Bruno/Getty Images

Con la squadra ligure giocherà dal 2008 per circa tre stagioni, dove convinse assieme al compagno Antonio Cassano. Successivamente le mire delle due big d'Italia, Inter e Milan, iniziarono a farsi sentire. Nel 2011 il Pazzo passò proprio ai nerazzurri e la stagione successiva ai rossoneri sempre assieme al compagno e amico Cassano, facendosi conoscere a livello internazionale. Terminò la stagione con 16 reti.

Valerio Pennicino/Getty Images

Poi nel 2015 arrivò il turno di indossare la maglia dell'Hellas Verona. Maglia che lo ha innalzato a idolo della città veneta e che gli ha fatto ritrovare l'amico Luca Toni. Con il Verona segnerà 50 goal in 135 partite, in mezzo c'è stato un anno di esodo al Levante, salvo poi tornare ai gialloblu per indossare la fascia da capitano. Il 21 novembre scorso annuncia il suo ritiro dal mondo del calcio giocato, tra le lacrime sue e quelle dei tifosi.

Come ha detto lui, il suo viaggio è stato qualcosa di pazzesco, che lascia un po' di nostalgia e ci fa davvero capire che un'era calcistica sta finendo, ma sicuramente seguendo il suo invito continueremo ancora a guardarlo...


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