L'uomo della 5ª giornata di Champions League: Oliver Giroud, la rivincita del sottovalutato

FC Sevilla v Chelsea FC: Group E - UEFA Champions League
FC Sevilla v Chelsea FC: Group E - UEFA Champions League / David Ramos/Getty Images
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È proprio vero che se si è tifosi dell’Inter non c’è mai un attimo di tregua e non c’è la possibilità di godersi un momento di gioia e di speranza. All’indomani della presa di Moenchengladbach, preceduta dal tonfo del Real contro lo Shakhtar che aiuta ulteriormente i nerazzurri a sperare nella qualificazione, a 24 ore dalla commovente prestazione di Romelu Lukaku, sempre più leader tecnico e carismatico della rosa di Conte, ecco che i piani per il mercato di gennaio vengono rovinati. Il tecnico salentino e i tifosi già pregustavano tra poche settimane l’arrivo di un vice all’altezza del bomberone belga, quell’Olivier Giroud dimenticato in panchina dal manager del Chelsea Frank Lampard e già promesso sposo dell’Inter da un paio di sessioni di mercato.

E invece ecco che il tecnico dei Blues (che quello restano, malgrado l'improbabile divisa di serata...), complice la qualificazione già ottenuta, schiera a Siviglia la squadra B, guidata ovviamente in attacco dal centravanti campione del mondo, il quale si rende protagonista della classica notte indimenticabile. Non una doppietta, e neppure il classico tris per portarsi a casa il pallone, ma addirittura un poker di reti per una partita destinata a cambiare qualcosa nel rapporto tra l’ex Arsenal e il mondo di Stamford Bridge.

FC Sevilla v Chelsea FC: Group E - UEFA Champions League
FC Sevilla v Chelsea FC: Group E - UEFA Champions League / MB Media/Getty Images

Da Pulisic ad Hudson-Odoi fino al nostro Emerson Palmieri, Lampard ha voluto concedere una vetrina a tanti giocatori finora poco impiegati. Non tutti hanno risposto presente, ma si sa che non è mai facile mettersi in evidenza quando si hanno vicino compagni con cui non si è quasi mai giocato perché a mancare è l’amalgama di squadra. Certo, per un attaccante è tutto più facile, soprattutto uno con le caratteristiche di Giroud, perché il dialogo con i compagni è minore e conta farsi trovare pronto in area, ma si sa che il generoso Oliver, a dispetto della stazza da centravanti da giocatore da ultimi sedici metri, non è la classica punta che aspetta passivamente il pallone, abbassandosi per cercare “lo strumento” e rendendosi utile con tante sponde, come ben sa il ct della Francia Didier Deschamps che durante la trionfale campagna di Russia ha dovuto proteggere il giocatore dalle critiche di stampa e tifosi per il ridotto feeling con il gol in quel Mondiale.

Le indicazioni arrivate dal “Sanchez Pizjuan” vanno comunque filtrate, perché si trattava di una partita tra squadre già qualificate agli ottavi e quindi anche inconsciamente proiettate ai rispettivi impegni in campionato, ma il Siviglia aveva in campo parecchi titolari e allora benché tre gol siano arrivati negli ultimi trentacinque minuti e benché il bottino realizzato da Olivier in una notte sia pari a un terzo dei gol precedentemente segnati in tutta la carriera in Champions, i meriti restano inalterati anche perché un giocatore della sua stazza ha bisogno di minutaggio per entrare in forma e in Premier Olivier ha giocato appena 47 minuti in due mesi e mezzo. Meriti per la professionalità con cui ha sfruttato la vetrina concessa, poi il resto viene dal bagaglio tecnico di un giocatore di 34 anni, ma sottovalutato a livello internazionale.

France v Sweden - UEFA Nations League
France v Sweden - UEFA Nations League / Xavier Laine/Getty Images

Per Giroud parla la media-gol dei tempi pre-Chelsea, quando era titolare fisso a Marsiglia e nell’Arsenal e la doppia cifra di gol realizzati era la normalità. In Nazionale i numeri parlano di 44 reti che valgono il secondo posto all time, e se è vero che le presenze sono più di 100 e che la media-reti è inferiore al gol ogni due partite si deve proprio ricordare la mole di lavoro che Giroud mette sempre a disposizione della squadra intesa nel suo complesso, dai centrocampisti che possono inserirsi sfruttando il suo movimento ai compagni di reparto che hanno sempre una sponda fino ai difensori che sanno di trovare sempre qualcuno in grado di addomesticare il pallone. Oliver è anche tecnica e freddezza sottoporta e il repertorio mostrato a Siviglia è solo l’ultima dimostrazione.

Averlo in rosa alle spalle di Lukaku proietterebbe l’Inter nel parco delle migliori squadre d’Europa per potenziale offensivo. Non sarà un poker seppur storico a cambiare la sua storia col Chelsea, in via di conclusione non solo per il contratto in scadenza. Abramovich e lo stesso Lampard si faranno però qualche domanda e visto che in estate la proprietà è tornata a spendere come non capitava da anni, forse il destino di Giroud e dell’Inter è nei piedi di Timo Werner…


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