L'uomo della 32ª giornata di Serie A: Giacomo Raspadori, il Millennial vecchio stampo col fiuto del gol
In un’estate che, pandemia permettendo, sarà già pregna di eventi, sarà meglio non perdersi quello che, sulla carta, può sembrare il torneo meno accattivante rispetto a Europei ed Olimpiadi, ovvero la fase finale dell’Euro Under 21. Meno accattivante magari per i tifosi, non certo per gli addetti ai lavori, che in Slovenia e Ungheria sanno di poter ammirare dal vivo più di un giocatore che in breve tempo sarà protagonista ai massimi livelli.
O meglio, in parecchie Nazionali europeo le stelle delle Under hanno già debuttato nelle rispettive Nazionali maggiori, in Serie A invece come consuetudine si fa fatica a dare fiducia ai giovani o giovanissimi, in particolare per i grandi team. Il ct Roberto Mancini ha tracciato la strada, pescando già a piene mani dal serbatoio del collega Paolo Nicolato che infatti dovrà allestire una rosa di convocati priva di molti campioncini già approdati al piano di sopra.
Il bacino è però per fortuna ampio e allora prepariamoci alla possibile consacrazione di un attaccante che pure nell’Under non è titolare, ma che potrebbe giocare benissimo come spalla di Scamacca (altro giocatore di proprietà Sassuolo…) o al suo posto e che risponde perfettamente all’identikit della classica punta italiana destinata ad un grande futuro. Perché Giacomo Raspadori unisce le caratteristiche del centravanti sempre di moda, anche in un calcio sempre più fisico: non alto, ma agile, tecnico, dotato di un fiuto del gol già molto spiccato e molto astuto nell’area avversaria.
Dopo averlo scoperto a 9 anni nella sua Bologna il Sassuolo sembra avere adesso in casa un potenziale campione dalla quotazione in costante crescita. La squadra neroverde si avvia a concludere un’altra stagione positiva, pur priva dello scatto che sarebbe servito per tornare in Europa, ma come per tanti altri club l’annata della squadra di De Zerbi è stata caratterizzata da tanti problemi, leggi positività e infortuni di varia natura, soprattutto in attacco. Tutto questo e il coraggio del tecnico bresciano nella seconda parte di stagione hanno permesso a Giacomo di mettersi in evidenza in una primavera che lo ha visto letteralmente sbocciare complice anche la per lui fortunata possibilità di giocare titolare dopo il focolaio scoppiato in Nazionale che ha tenuto fuori Caputo.
Contro la Roma ha fatto parlare la decisione dell’allenatore di affidargli la fascia da capitano. Un classe 2000 leader di un gruppo giovane, ma non giovanissimo: una risposta dopo l’attacco del tecnico al gruppo post sconfitta contro il Torino e un attestato di fiducia che Giacomo ha colto al volo con una prestazione da vero cuore neroverde, oltre che validissima sul piano tecnico con tanto di gol del 2-2 nel finale. E a fine giornata ecco un bel post su Instagram non in linea con quelli della sua generazione, bensì intriso di emozione con tanto di foto che lo ritrae bimbo già con la maglia del Sassuolo. Un self made bomber con la testa sulle spalle, un Millennial che preferisce la sostanza all’apparenza. Una rarità.
Poi il ritorno dei big lo ha rispinto in panchina, ma Jack si è guardato bene dal sedersi così contro il Milan ecco il boom. In campo nell’ultima mezzora la sua doppietta ha ridicolizzato la difesa rossonera e cambiato il verso di una partita che sembrava segnata. Gol di destro e di sinistro, da rapace d’area e dopo un apprezzabile movimento per disorientare Kalulu. Repertorio già quasi completo per un ragazzo che ha pure aggiunto nel finale tanto lavoro in fase difensiva, non motivabile solo con il fatto di aver giocato pochi minuti. Maturità, umiltà e voglia impressionante di migliorare. Sì, l’Italia del calcio può sperare di aver trovato una nuova gemma.
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