L'uomo della 2ª giornata di Champions League: Marcus Thuram, il figlio d'arte con il calcio nel destino

Borussia Moenchengladbach v Real Madrid: Group B - UEFA Champions League
Borussia Moenchengladbach v Real Madrid: Group B - UEFA Champions League / DeFodi Images/Getty Images
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Il calcio, come la vita, è una questione di competenze. Perché se lo scopo del gioco è segnare più reti possibile, c’è chi deve evitare che la propria squadra le subisca e chi deve adoperarsi per realizzarle. Nella famiglia Thuram c’è chi ha ormai piena coscienza di entrambe le situazioni. Si tratta della signora, moglie di un difensore campione del mondo e madre di un talento dalle doti sempre più evidenti. Sì, perché la notte di martedì 27 ottobre è stata quella dell’Epifania a livello internazionale per Marcus, figlio di Lilian e impostosi all’attenzione internazionale grazie alla doppietta segnata al Real Madrid con la maglia del Borussia Moenchengladbach.

In casa Thuram le keywords “doppietta” e “campo internazionale” non venivano toccate insieme da quella folle notte dell'8 luglio 1998, quando Lilian si inventò attaccante rifilando due reti alla Croazia nella semifinale del Mondiale poi vinto dai Blues del melting pot. All’epoca Thuram senior giocava nel Parma, dove era approdato due anni prima, già con le stigmate di uno dei migliori difensori d’Europa, fisico, tecnico ed implacabile in marcatura, seppur poco avvezzo a gonfiare le reti avversarie. A casa a ridere e esultare c’era anche Marcus, dall’alto dei suoi… 11 mesi di vita.

Lilian and Marcus Thuram
Lilian and Marcus Thuram / Claudio Villa/Getty Images

Il futuro figlio d’arte era ovviamente nato in terra emiliana il 6 agosto 1997 e poco più di 20 anni dopo si trova ad aver già fatto meglio del babbo, che in Champions di gol ne ha segnato appena uno in una cinquantina di apparizioni. Certo, mestieri diversi, ma scegliere la serata giusta per la prima marcatura in Champions non è da tutti. Due gol al Real Madrid infatti non si dimenticano ancor di più se l’allenatore avversario si chiama Zinedine Zidane, amicone di papà Lilian, nonché stella assoluta di quel Mondiale. Impossibile chiedere a Mister Champions di non masticare amaro e anzi menomale che Zizou si è evitato la beffa di vedere zampettare il piccolo Marcus per i campi di allenamento della Juve, visto che Zinedine e Lilian si sono dati il cambio a Torino nell’estate 2001 e anzi che Thuram fu acquistato dai bianconeri proprio grazie al super incasso della cessione del fantasista franco-algerino al Real Madrid.

Acqua passata, perché il calcio del nuovo millennio sta per accogliere un nuovo campione. La serata contro il Real ne ha messo definitivamente in luce le qualità di attaccante moderno, forte fisicamente, ma anche tecnico, rapido di testa e di gambe e versatile, qualità richieste a un esterno d’attacco con licenza di accentrarsi per cercare i compagni o la via della rete. Per completare il festival francese, Marcus si è trovato di fronte il connazionale Mendy, spazzato via senza pietà. La doppietta in meno di un’ora dimostra anche freddezza sottoporta e del resto si sta parlando di un giocatore di 23 anni, che di gavetta ne ha già fatta abbastanza e che ha pure già mostrato l’umiltà di farsi apprezzare per le proprie doti e non per il proprio cognome.

Borussia Moenchengladbach v Real Madrid: Group B - UEFA Champions League
Borussia Moenchengladbach v Real Madrid: Group B - UEFA Champions League / Lars Baron/Getty Images

Prodotto del fertile vivaio del Sochaux, Marcus ha vissuto un fondamentale biennio formativo al Guingamp, affermandosi nel massimo campionato francese e nelle selezioni giovanili. Con l’Under 19 nella finale dell’Europeo di categoria 2016 ha travolto l’Italia, paese che gli è inevitabilmente nel cuore e del quale parla anche la lingua, ma forse paese che non lo vedrà mai protagonista in campo. Valutato 9 milioni dal Gladbach in quell’estate 2019, oggi il suo cartellino vale già quasi il triplo. Chissà se nel suo paese natale tornerà almeno da avversario. Se così sarà, almeno, non ci dovrebbe più essere bisogno di Google per localizzare lo stadio, come accaduto nella prima giornata di Champions contro l’Inter, quando ha fatto impazzire un certo Antonio Conte. Un altro che il papà di Marcus lo conosce bene…


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