L'uomo della 16ª giornata di Serie A: Federico Chiesa, l'aspirante top player si è preso la Juventus
I numeri, si sa, anche nel calcio dove spesso se ne fa un uso smodato, vanno letti e interpretati. Così scoprire che Federico Chiesa ha toccato a San Siro quota cinque gol in campionato prima della boa del girone di andata può far pensare ottime cose sul conto del talento scuola Fiorentina, il cui record di centri in Serie A è di 10, raggiunto nel tormentato campionato scorso.
Non male davvero visto che uno dei limiti riconosciuti a Federico era stato proprio quello della scarsa freddezza sottoporta, a differenza del papà, inversamente proporzionale rispetto ai mezzi tecnici a disposizione, ma dovuta al gran lavoro anche in fase di non possesso palla che gli veniva chiesto a Firenze. Tutto vero, che diventa verissimo se si scopre che la crescita è addirittura impetuosa visto che tutti e cinque i centri con la maglia bianconera (il tabellino era stato sbloccato nelle prime giornate ancora alla Fiorentina, con assist per Castrovilli contro il Torino e gol all’Inter) sono arrivati da dicembre in avanti.
Quattro in campionato, tre dei quali decisivi, e quello all’Atalanta vera e propria gemma, e uno in Champions, addirittura di testa contro la Dinamo Kiev. Il gioco aereo non è proprio la specialità della casa, ma si sta parlando di un giocatore completo, capace di andare in gol sul campo della prima della classe prima con un bel destro incrociato al termine di un uno-due spettacolare con Dybala e di un taglio in mezzo che è sì in questo caso il pezzo forte della casa e poi con un sinistro sul palo lungo che fa fare brutta figura a Theo Hernandez, ovvero la stella del Milan in assenza di Ibrahimovic, dopo che la rete dell’1-0 non aveva fatto brillare un certo Gigio Donnarumma.
Testa, sinistro e destro, peraltro quest’ultimo il piede con il quale Fefè sullo 0-0 dopo il pronti e via aveva scosso il palo facendo subito capire a Stefano Pioli che la serata sarebbe stata difficile. Già, Pioli, l’allenatore che lo ha svezzato in Serie A dopo l’esordio, proprio contro la Juventus, sotto la gestione Montella. Ora tocca ad Andrea Pirlo raccoglierne i frutti di una maturazione che sembra davvero quasi completa dopo l’accelerazione delle ultime settimane.
Bravo il tecnico bianconero a chiedergli meno lavoro in fase difensiva, per averlo fresco per dribbling, tagli interni e tentativi di trasformazione. Tutto puntualmente eseguito a San Siro, campo che evidentemente gli porta bene perché dopo averci segnato l’ultimo gol con la Fiorentina nella sconfitta 4-3 contro l’Inter di inizio stagione Chiesa junior aveva già incantato la Scala del calcio nel settembre 2019 con una prestazione-monstre nel 3-1 dei viola di Montella contro il Milan di Marco Giampaolo, con doppio assist per per Pulgar e Ribery e una partita da universale quasi come quella che potrebbe avere dato la svolta al campionato della Juventus.
Quella che si sta affermando come l’arma impropria dei campioni d’Italia verso la riconferma è un giocatore più completo rispetto a quello che era arrivato a Torino solo cinque mesi fa e anche più presente all’interno della partita, perché quando per larghi tratti della serata non si è acceso non ha mai fatto mancare il proprio apporto alla squadra. Il fatto che tutto sia avvenuto in una serata di “vacanza” di Cristiano Ronaldo è ancora più importante e fa dormire sonni tranquilli anche a Roberto Mancini. Sì, il 2021 può essere l’anno di Federico e delle squadre delle quali può fare le fortune…
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