L'uomo della 15ª giornata di Serie A: Piotr Zielinski, l'equilibratore di classe si è preso il Napoli
Dopo meno di metà stagione ha già realizzato il 50% delle realizzazioni della propria miglior annata in Serie A, due anni fa, la terza con la maglia del Napoli. La sensazione, però, è che l’incursore polacco abbia raggiunto o stia per farlo un livello di maturità tecnica e tattica di cui finora aveva dato prova solo a livello potenziale. Per riuscirci, peraltro, pare avere scelto l’annata giusta, quella in cui la città ha perso il proprio eterno riferimento calcistico.
Vietato ogni tipo di paragone, ovviamente, ma il primo, storico gol del Napoli al “Diego Armando Maradona” porta la sua firma, pesantissimo in Europa League contro la Real Sociedad, ora arriva la spettacolare doppietta al Cagliari, in una partita che proietta la squadra in piena zona Champions e non solo, visto che la squadra di Gattuso ha una partita in meno. Dopo il brutto finale di 2020 c’era bisogno di una prova dominante e questa arriva puntuale alla “Sardegna Arena” di Cagliari, dove Insigne e compagni dominano incontrastati eccetto che nei pochi minuti che precedono il momentaneo pareggio dei rossoblù.
Il tecnico calabrese ha insistito sul 4-2-3-1 con Fabian Ruiz davanti alla difesa, assetto molto offensivo criticato dagli addetti ai lavori in particolare nelle partite contro squadre di primissima fascia. Ecco allora che per sostenere una simile impalcatura serve un equilibratore che dia solidità a livello tattico, senza però rinunciare a quegli inserimenti che devono appartenere al bagaglio di un trequartista-assaltatore. In una parola, un centrocampista moderno e universale, in grado di farsi valere anche in interdizione da mezzala classica, assicurando così la superiorità numerica alla propria mediana.
Si tratta esattamente dell’identikit di questo ragazzo portato in Italia giovanissimo dall’Udinese, ancora giovane e lontano dalla piena maturazione, ma ormai tricolore d’adozione almeno dal punto di vista calcistico, perché Piotr conosce bene il calcio italiano ed i suoi ritmi, che non consentono pause in mezzo al campo neppure ai giocatori di classe come lui. Classe mostrata in pieno contro il Cagliari, in una delle migliori partite dell’intera carriera in cui insieme alla corsa e all’acume tattico il numero 20 azzurro ha mostrato potenza e tecnica.
La prima nel gran sinistro da fuori che ha sbloccato il risultato, uno dei pezzi forti del repertorio, la seconda nella conclusione da urlo per una delle marcature già definibili tra le più belle di tutto il campionato, capace di ristabilire il vantaggio azzurro pochi minuti dopo il punto di Joao Pedro. Una giocata propria solo di chi ha talento purissimo, ma anche in grado di essere decisivo nei momenti cruciali della partita. Perché il risultato ha poi preso forma rotonda nel finale, ma Lozano e Insigne hanno “solo” arricchito una tavola sulla quale era stato Piotr a porre i piatti più dolci e allo stesso tempo di difficile realizzazione. Gattuso si gode la propria insostituibile pedina, De Laurentiis inizia a guardare con preoccupazione al mercato della prossima estate…
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