L'involuzione di Federico Bernardeschi
La prestazione contro il Crotone di sabato sera è stata per Bernardeschi la sintesi della sua parentesi alla Juve. Il numero 33 bianconero, che vive ormai di seconde occasioni a Torino, pare aver fatto traboccare quel vaso ormai stracolmo da un po'. Sia dal punto di vista qualitativo che caratteriale, è evidente e sotto gli occhi di tutti che non sia in grado di indossare una maglia così pesante. Un amore mai nato e che non sembra sul punto di nascere. Pure i tifosi bianconeri sono stanchi e non sembrano essere intenzionati a dare ancora alibi e tempo all’ex giocatore della Fiorentina.
Arrivato alla Juve per 40 milioni che gli pesavano (e gli pesano tutt'ora) come un macigno addosso, Bernardeschi è forse stato vittima inconsapevole di tutto ciò. Nonostante una prima buona stagione, le aspettative si sono fatte più che mai incombenti e le prestazioni sempre più opache. Nella dimensione bianconera, oramai un corpo estraneo. In qualsiasi posizione entri in campo, non riesce a rendere. In qualsiasi momento della gara entri in azione, non riesce a dare lo sprint. Da subentrante non è mai il propulsore decisivo e se schierato nell’undici titolare non riesce a dare continuità né a se stesso né alla squadra.
Senza scendere nell’impietosa conta delle statistiche che lo riguardano, bisogna mirare il discorso da un’altra parte. Si tratta di cattiveria, di visione di gioco, di furbizia e scaltrezza nel capire i momenti delle gare, in corso o dall’inizio che siano. A scatenare la reazione dei fan della Vecchia Signora contro l’attaccante c’è un momento della gara di sabato sera contro il Crotone. Siamo nei minuti conclusivi della partita, i bianconeri stanno gestendo una situazione di ripartenza con Bernardeschi che ha spazio davanti e arriva al limite dell’area di rigore. In quel momento però si ferma, rallenta l’azione e invece di provare una giocata per i suoi compagni di attacco fa un retropassaggio di 25 metri per far ricominciare l’azione dalla difesa.
Nelle scelte, quelle decisive, Bernardeschi non c’è davvero mai stato, se non in quella magica notte contro l’Atletico. Inspiegabile tutto questo. Inspiegabile come questo ragazzo solamente 4 anni fa fosse il faro della Fiorentina, incantando tutti e trascinandola con giocate pazzesche. Purtroppo quel giocatore sembra essere solo un ricordo. Toccherà a Pirlo il difficile compito di provare a esorcizzare i demoni calcistici che lo perseguitano.
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