L'Inter e il nodo Brozovic: come evitare il calo della scorsa stagione?

Marcelo Brozovic
Marcelo Brozovic / Nicolò Campo/GettyImages
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Anche quest'anno la Nations League ha mietuto le sue vittime. Stavolta è toccato a Marcelo Brozovic farsi male, gettando così nello sconforto i tifosi dell'Inter, consapevoli che il loro centrocampo senza il croato naviga a vista.

Il croato è stato costretto a chiedere il cambio durante il match contro l'Austria e a confermare le sensazioni negative che si hanno avuto al momento della sostituzione sono stati gli esami strumentali, che hanno evidenziato una lesione ai muscoli posteriori della coscia. Morale della favola? Epic Brozo dovrà accomodarsi in tribuna e seguire solo dall'esterno i compagni per almeno un mese.

Per i nerazzurri si scopre nuovamente un nervo molto sensibile. Già l'anno scorso la squadra di Simone Inzaghi ha faticato infatti a rimpiazzare Brozovic, tant'è che nelle tre partite saltate dal centrocampista non è mai arrivata una vittoria, solo due pareggio (contro Fiorentina e Torino) e una sconfitta (contro il Sassuolo).

La verità è che per l'Inter Marcelo Brozovic è un recupera palloni, un regista e un incursore, è uno e trino, fa tutto lui. Se alle doti tecniche aggiungiamo quelle personali relative alla sua grande leadership in campo e fuori, capiamo bene quanto l'assenza del croato sia una tragedia per i nerazzurri.

Marcelo Brozovic
Marcelo Brozovic / Robbie Jay Barratt - AMA/GettyImages

È arrivato il momento di Asllani?

Per i prossimi impegni, Simone Inzaghi dovrà spremersi le meningi e trovare un sostituto che non faccia rimpiangere Epic Brozo. Rispetto alla passata stagione dove in rosa non c'era materialmente un'alternativa, quest'estate l'Inter è corsa ai ripari acquistando un altro centrocampista difensivo. Kristjan Asllani non è però un semplice vice-Brozovic; si tratta invece di un colpo in prospettiva, di un giovane che tra qualche anno dovrà veramente sostituire il croato sulla mediana interista.

Nonostante l'ottimo precampionato, il tecnico non ha voluto dare fiducia all'albanese, considerato forse ancora troppo acerbo per essere titolare -anche solo per qualche partita - in una big di Serie A. In un'intervista pubblicata oggi su La Gazzetta dello Sport, Asllani si è invece fatto avanti dichiarandosi pronto per raccogliere la pesante eredità di Brozovic. Salvo sorprese, non sarà lui a partire dal 1' contro la Roma.

Il fattore Gagliardini

Roberto Gagliardini
Roberto Gagliardini / Ivan Romano/GettyImages

Tutti gli indizi riconducono alla partenza da titolare di Roberto Gagliardini, uno dei giocatori più criticati dall'ambiente nerazzurro. Nonostante le brutte prestazioni (l'ultima alla Dacia Arena nella sconfitta con l'Udinese), Inzaghi crede ancora fortemente in lui e si auspica che la sua fisicità possa garantire all'Inter la stessa mole di palloni recuperata solitamente da Brozovic.

Le perplessità sorgono invece sotto l'aspetto tecnico visto che l'ex Atalanta è un tipo di giocatore diverso rispetto al croato, è sicuramente meno bravo in fase di impostazione e, sebbene gli piaccia inserirsi in area di rigore, non costituisce quasi mai un pericolo per le difese avversarie.

La soluzione "fantasiosa"

Henrikh Mkhitaryan
Henrikh Mkhitaryan / Eurasia Sport Images/GettyImages

A conti fatti nessuna delle due possibili alternative sembra convincere più di tanto: Asllani ha talento e sarà protagonista dell'Inter del domani, ma mandarlo allo sbaraglio in un match delicato potrebbe bloccarne la crescita; Gagliardini è invece più esperto, ma decisamente meno qualitativo di Brozovic.

Cosa fare allora? Se è vero che le difficoltà rappresentano il terreno più fertile per coltivare delle opportunità, nel mese in cui sarà orfano di Epic Brozo, Inzaghi potrebbe optare per una mossa a sorpresa.

In carriera Henrikh Mkhitaryan ha sempre ricoperto ruoli offensivi, dall'ala al quinto o quarto di centrocampo; tuttavia, nel suo ultimo anno alla Roma, José Mourinho ha saputo reinventarlo mezz'ala, una posizione che gli permette di esprimere al meglio le sue abilità di palleggio e di strappo palla al piede. Perché allora non arretrarlo ulteriormente e trasformarlo in un regista atipico? La soluzione appare fantasiosa, ma in tempi di magra - come quelli vissuti dall'Inter in queste settimane - bisogna sapersi arrangiare.


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