L'esultanza polemica di Morata: motivo e spiegazione

Alvaro Morata
Alvaro Morata / Quality Sport Images/GettyImages
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Real Madrid in Semifinale, Atletico fuori. È questo il verdetto dell'accesissimo derby di Copa del Rey che si è svolto ieri sera al Santiago Bernabeu. 120 minuti serviti al Real per ribaltare l'iniziale vantaggio dell'Atletico.

Il gol di Alvaro Morata e il pazzesco pareggio di Rodrygo a 10 dal termine che ha alzato ancor di più il volume dello stadio. E ancora il mancato secondo giallo a Dani Ceballos e quello estratto ai danni di Stefan Savic. Il solito Karim Benzema con il suo terzo gol in carriera nei tempi supplementari e il tris di Vinicius Jr., con tanto di esultanza bailada.

È successo di tutto sul campo, ma qualcosa era successo anche prima. Le polemiche riguardanti la vendita dei biglietti agli aficionados dell'Atleti e soprattutto lo striscione appeso presumibilmente da alcuni colchoneros con scritto "Madrid odia il Real", accompagnato da un manichino di Vinicius Jr. impiccato.

Passiamo però agli eventi del campo, su cui Alvaro Morata è stato protagonista evidenziando ancora il suo ottimo momento di forma. Minuto 19, l'Atletico gioca meglio, Koke scodella per l'inserimento di Molina che serve l'ex Juve a porta vuota, 1-0 e colchoneros in vantaggio. Esultanza liberatoria di chi non aveva mai segnato al Real Madrid da quando indossa la camiseta rojiblanca (5 partite e altrettante sconfitte).

La palla gonfia la rete, Morata nell'esultante corsa prova a coprirse la M e la O del suo cognome. Non ci riesce, copre soltanto la prima lettera, ma il significato è chiaro. Gioca con il suo cognome come i tifosi blancos che lo scherniscono da quando si è trasferito all'Atleti e che ieri non hanno mancato l'appuntamento insultandolo con il coro "Morata es una rata", "topo", "ratto" in italiano.

Non è una novità per il numero 19 dell'Atletico Madrid, accolto per la prima volta al Bernabeu da avversario in un derby il primo febbraio di 3 anni fa, nel 2020. In quell'occasione Alvaro Morata, nato a proprio a Madrid e trasferitosi nelle giovanili dei blancos a 16 anni, non si aspettava probabilmente un trattamento del genere. Cori dedicati, gesti di consolazione da parte di compagni ed ex compagni, e sostituzione del Cholo Simeone al 50°, come si evince dal video qui sotto.

Tre anni dopo, in un momento storico in cui la rivalità tra Real e Atletico Madrid sembra sempre più accesa, i blancos non l'hanno risparmiato. Nessuna sostituzione dovuta al nervosismo, bensì un gol che ha illuso per più di un'ora i colchoneros di eliminare Ancelotti e Benzema dalla Copa del Rey. Non ci sono riusciti e, al termine della sfida, Simeone si è soffermato anche su Alvaro Morata, riguardo però al trattamento dell'arbitro nei suoi confronti.

"Gliel'ho chiesto, dato che è già successo a San Sebastián che non fischiasse nemmeno un fallo a Morata. Gli ho detto che se aveva qualche problema con Alvaro non l'avrei messo nella prossima partita che ci avrebbe arbitrato, perché è molto difficile così. Lui mi ha risposto che Alvaro esagera le sua cadute, però omettendo quella che in cui Morata è dovuto uscire per il colpo subito. A nessuno importa di quello che non è successo, parliamo di qualcosa che non è successo; Ceballos poteva ricevere il secondo giallo, non l'ha ricevuto, Savic sì. Il Madrid è contento, noi non per il risultato, ma per come abbiamo giocato".

Alvaro Morata, Carlo Ancelotti
Alvaro Morata, Carlo Ancelotti / Soccrates Images/GettyImages

L'Atletico, dopo l'eliminazione dalla Champions League e il mancato accesso in Europa League, abbandona anche la Copa del Rey, dove forse erano riposte diverse speranze. La Liga proseguirà come unico impegno stagionale dei colchoneros, che però si trovano addirittura al quarto posto, lontani 13 punti dal Barcellona e 10 dal Real (entrambe con una partita in meno).

Il girone d'andata è uno dei peggiori della storia recente dell'Atletico Madrid. Che si stia per chiudere un ciclo con Simeone si vocifera da tanti anni, sarà questa la stagione della verità?