L'Era Pallotta alla Roma: tra plusvalenze, questione stadio e zero titoli

AS Roma v Genoa CFC - Serie A
AS Roma v Genoa CFC - Serie A / Paolo Bruno/Getty Images
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27 agosto 2012. Dopo aver acquistato la Roma assieme ad altri imprenditori americani (tra cui Thomas Di Benedetto) e dopo un anno nel consiglio di amministrazione, James Pallotta diventa ufficialmente il nuovo presidente del club giallorosso. La sua esperienza nella Capitale inizia con una frase: "So quanto siano pazzi i tifosi romanisti, ma sono preparato: voi non sapete quanto sono pazzo io".

AS Roma v ACF Fiorentina - Serie A
AS Roma v ACF Fiorentina - Serie A / Giuseppe Bellini/Getty Images

Una frase che piace ai tifosi giallorossi che sperano, a seguito di anni bui, che Pallotta riporti la Roma a vincere. La prima stagione con il bostoniano presidente, tuttavia, si rivela un grosso buco nell'acqua. Consigliato da Franco Baldini, l'imprenditore americano assume Zdenek Zeman, reduce da un'annata grandiosa in Serie B, a Pescara, come allenatore. In estate la rosa viene rivoluzionata, il nuovo presidente, anche se non arrivano grossi nomi, dimostra di fare sul serio. La squadra sembra adatta per l'allenatore boemo e, invece, Zeman mostra solo l'aspetto negativo della sua Zemanlandia. Il tecnico ex Pescara viene esonerato con Andreazzoli che prende il suo posto, conducendo la Roma a una cocente sconfitta in finale di Coppa Italia contro i rivali di sempre, la Lazio.

Uniche note positive della stagione sono Lamela e il giovane centrale brasiliano, Marquinhos. A fine stagione, si assisterà alla cessione dei due per questioni di bilancio. Una scena che si ripeterà ogni anno, con le famose plusvalenze che diventeranno un must di Pallotta. Ogni stagione, infatti, la Roma vende il miglior giocatore per mettere a posto i conti e per fare il mercato. In questo senso è illuminante la scelta adottata dall'imprenditore di Boston proprio alla fine della stagione 2012/2013.

AS Roma v FC Internazionale - Serie A
AS Roma v FC Internazionale - Serie A / Giuseppe Bellini/Getty Images

L'americano, infatti, risolve il contratto di Baldini e decide di affidare tutto nelle mani di Walter Sabatini, grande scopritore di talenti. Dopo Marquinhos, Lamela e Pjanic, infatti, l'ex dirigente del Palermo porterà nella Capitale Benatia, Strootman, Nainggolan, Manolas, Salah, Alisson, Dzeko e tanti altri. Inoltre, Sabatini, sempre nell'estate del 2013, dopo aver parlato con Allegri poi rimasto al Milan, sceglie Rudi Garcia come allenatore. Il francese porterà la Roma a sfiorare lo Scudetto.

I tifosi della Roma, finalmente, tornano a sognare, credono basti qualche tassello per arrivare alla Juventus. Pallotta, così, li accontenta, mette mano al portafogli e batte la concorrenza dei bianconeri per il giocatore che si era messo più in luce nella stagione precedente, Juan Manuel Iturbe. Per anticipare la Juventus, Sabatini arriva a spendere una cifra, compresi i bonus, intorno ai 30 milioni di euro. Un acquisto molto costoso che, assieme alla permanenza di tutti i big fatta eccezione per Benatia, dovrebbe portare i giallorossi a vincere. Nella stessa stagione, inoltre, la Juventus ha cambiato allenatore passando da Conte ad Allegri. Lo Scudetto, tuttavia, rimarrà solo un sogno. I bianconeri sfiorano il Triplete, mentre Iturbe si rivela un flop.

AS Roma v Genoa CFC - Serie A
AS Roma v Genoa CFC - Serie A / Paolo Bruno/Getty Images

Dopo i flop anche di Ibarbo e Doumbia, acquistati a gennaio, qualcosa si rompe nell'ambiente. Pallotta non è più contento di Garcia e di Sabatini. Troppi soldi sperperati e nessun trofeo vinto. In estate, però, si decide di continuare assieme, mettendo la polvere sotto il tappeto. In rosa entrano giocatori del calibro di Szczesny, Digne, Dzeko e Salah. "Stavolta la Roma vince", si pensa. A dicembre, invece, dopo un inizio di stagione troppo altalenante, Pallotta esonera Garcia contro la volontà di Sabatini che lascerà nemmeno un anno dopo. Al posto del francese, l'imprenditore americano riporta in giallorosso Spalletti, il quale, grazie a una grande rimonta, conquista il terzo posto, valido per la Champions League.

Nonostante il finale in crescendo, la stagione successiva sarà ricca di insuccessi. Con una rosa molto forte, infatti, la Roma viene estromessa già ai preliminari dalla Champions League, in campionato finisce dietro alla Juventus seppur con il record di punti per la seconda, esce agli ottavi di finale di Europa League e in Coppa Italia si ferma in semifinale.

Empoli FC v AS Roma - Serie A
Empoli FC v AS Roma - Serie A / Gabriele Maltinti/Getty Images

Con il tecnico di Certaldo in panchina, si apre un conflitto che covava da tempo: la questione Totti. Spalletti litiga con il capitano giallorosso, lo tiene in panchina, non lo vorrebbe. In questa situazione, Pallotta si schiera dalla parte dell'allenatore e, dopo un rinnovo arrivato quasi controvoglia nel 2016, decide di non prolungare più il contratto di Totti, inducendolo a scegliere fra il ritiro o indossare un'altra maglia. Il capitano alla fine sceglie di appendere gli scarpini al chiodo e accettare l'offerta di Pallotta di entrare a far parte della dirigenza. Quello sarà solo il primo tassello dell'abbattimento della romanità da parte dell'americano.

A questo punto, si decide di ricominciare da capo. Pallotta, sempre in nome delle plusvalenze, decide di cedere Salah e Rudiger. Non riesce a trattenere Szczesny che passa alla Juventus come fatto da Pjanic e Benatia in precedenza e affida al re delle plusvalenze, Monchi, l'incarico di nuovo direttore sportivo. Con Di Francesco in panchina, la Roma riesce a raggiungere la semifinale di Champions League, nonostante in campionato la squadra non brilli e nonostante molte delle operazioni di Monchi si rivelino buchi nell'acqua.

Chievo Verona v AS Roma - Serie A
Chievo Verona v AS Roma - Serie A / Alessandro Sabattini/Getty Images

La stagione successiva sarà anche peggio. La Roma finisce sesta, fuori dalle prime tre posizioni dopo ben 6 anni, Pallotta esonera Di Francesco, chiama Ranieri e, soprattutto, si separa da Monchi, affidandosi sempre più a Baldini, tornato come consulente esterno, ma dotato, in realtà, di un forte potere decisionale. Inoltre il presidente giallorosso continua la sua opera di smantellamento della romanità, estromettendo Totti dalle scelte dirigenziali e non rinnovando il contratto di De Rossi.

Infine la stagione appena conclusa, l'ultima di Pallotta da presidente. Nuovo direttore sportivo, Petrachi, (licenziato dopo alcuni diverbi già a stagione in corso), nuovo allenatore, Paulo Fonseca, ma, come negli otto anni precedenti, zero titoli.

Telluride Film Festival 2019
Telluride Film Festival 2019 / Vivien Killilea/Getty Images

6 agosto 2020. Pallotta cede la Roma a un altro americano, Dan Friedkin, lasciandogli come unica eredità la bozza per la costruzione del nuovo stadio, il suo cruccio fin dal principio. Un cruccio, però, mai realizzato.


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