L'emendamento che darebbe alla Serie A più indipendenza dalla FIGC

I proprietari dei club di A spingono per una maggiore autonomia
Serie A
Serie A / Jonathan Moscrop/GettyImages
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La Serie A è il motore trainante del calcio italiano e con gli introiti derivanti dalla vendita dei diritti tv delle sue partite contribuisce al mantenimento economico dell'intero movimento e alla crescita dei club di categorie inferiori con un tasso di mutualità del 10%. Un'importanza che però i vertici della Lega vorrebbero veder maggiormente riconosciuta. Come spiega infatti Calcio & Finanza, al momento la Serie A porta in consiglio appena 3 rappresentanti su 20, pesando in assemblea solo per il 12%. Questo vuol dire che deve necessariamente accettare le riforme proposte e fatte dagli altri.

La situazione potrebbe presto cambiare. Stando a quanto riferito dall'edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, le ambizioni di emancipazione da parte dei proprietari del massimo campionato possono concretizzarsi grazie a un emendamento al Decreto Sport che, se approvato, rivoluzionerebbe l'assetto dell'intero sistema calcio italiano. La proposta porta la firma deputato di Forza Italia, Giorgio Mulé (anche se potrebbe esserci lo zampino del suo collega Claudio Lotito) e nasce grazie alla commissione di esperti incaricata dalla Serie A lo scorso aprile di cui fanno parte pure i figli dei presidenti della Repubblica Giulio Napolitano e Bernardo Giorgio Mattarella, nonché il presidente di Lega, Lorenzo Casini.

Il governo è già stato informato e il primo ostacolo da superare riguarda l’ammissibilità dell'emendamento, dopodiché basterebbe che l’esecutivo non desse parere negativo per strappare l’ok in Commissione. In questo modo la Lega non solo potrà costituirsi in società di capitali (come la Premier League) oltre che semplice associazione, ma godrà anche di autonomia anche statutaria e regolamentare. Di conseguenza il peso elettorale diventerà proporzionale al contributo economico apportato al sistema e chi darà il maggior contributo, esprimerà “parere vincolante” su tutte le delibere che lo riguardano “direttamente o indirettamente”.

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