L'Arabia Saudita oltre al fondo PIF: le altre squadre della Saudi Pro League

Le altre 14 e il livello medio di un campionato sempre più al centro del mercato.
Al Nassr vs Al Ettifaq
Al Nassr vs Al Ettifaq / Anadolu Agency/GettyImages
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Giocatore x pensa al trasferimento in Saudi Pro League per un'offerta irrinunciabile. È da quasi un paio di mesi che social, motori di ricerca e giornali sono invasi da titoli del genere. Arrivati a circa alla metà di luglio, i calciatori che da campionati europei si sono davvero trasferiti in Arabia Saudita sono 14, di cui 8 dai Top 5 del nostro continente: Karim Benzema, N'Golo Kante, Kalidou Koulibaly, Edouard Mendy, Roberto Firmino, Ruben Neves, Sergej Milinkovic-Savic e Marcelo Brozovic, a cui si aggiunge il portoghese Jota, dal Celtic.

Gli altri nomi non sono molto conosciuti e sono tutti giunti a titolo gratuito. I 9 sopracitati hanno avuto destinazioni ben precise: Al-Hilal, Al-Ahli, Al-Ittihad e Al Nassr, ovvero le quattro squadre controllate dal fondo sovrano PIF (Public Investment Found). Le compagini con risorse illimitate, capaci di contrattualizzare chiunque volesse arricchirsi in modo spropositato per qualche stagione.

Di no, ne hanno ricevuti, da Messi a Modric, e ancora da Giroud a Di Maria. Poco male, perché all'illimitato utilizzo di risorse pone una sorta di freno il numero di stranieri che è possibile avere in rosa: 8 in totale, 7 la domenica. Dunque, non si può creare un undici titolare formato completamente da calciatori di altri paesi.

Nonostante questo, tesserare un certo numero di calciatori forti in uno campionato di livello più basso, contro squadre che non ne hanno, incide in misura importante.

I cambiamenti e le partecipanti

Le Saudi Pro League sta crescendo, non soltanto per quanto riguarda il valore medio dei giocatori, passato da circa 600.000 euro della passata stagione agli oltre 900.000 della corrente, ma anche per il numero delle squadre partecipanti. Il campionato saudita ha infatti abbandonato il formato a 16 club per sposare quello a 18, con tre retrocessioni e nessun Playoff o Playout per determinare i verdetti di fine anno.

  1. Al-Hilal
  2. Al-Nassr
  3. Al-Ittihad
  4. Al-Ahli
  5. Al-Shabab
  6. Al-Ettifaq
  7. Al-Taawoun
  8. Al-Fateh
  9. Khaleej
  10. Al-Fayha
  11. Abha Club
  12. Damac
  13. Al-Wehda
  14. Al-Tai
  15. Al-Raed
  16. Al-Hazem
  17. Al-Riad 
  18. Al-Okhdood Club 

L'ordine è chiaro e gerarchico: le squadre del fondo sovrano PIF sono le più forti, valgono circa 360 milioni del totale di circa 460. Si parte da un valore rosa di circa 50 milioni dell'Al-Ahli, quella di Mendy e Firmino, proseguendo verso i quasi 80 milioni dell'Al-Ittihad, di Kanté, Jota e Benzema, con Nuno Espirito Santo in panchina; l'Al-Nassr tocca quasi quota 90 milioni con Ospina, Brozovic, il Pity Martinez, Talisca e Cristiano Ronaldo, e l'Al Hilal è, per ora e per distacco, la più forte con 140 milioni di valutazione. A disposizione del tecnico Jorge Jesus contiamo Koulibaly, Ruben Neves e Milinkovic Savic, oltre ai brasiliani Matheus Pereira e Michael e ancora Moussa Marega e diversi nazionali sauditi.

Chi c'è nelle altre?

A seguire ci sono Al-Shabab e Al-Ettifaq, rispettivamente con circa 30 e 20 milioni di valore rosa, e poi dodici compagini la cui valutazione totale si attesta intorno ai 10 milioni, spesso al di sotto. Un dislivello importante che crea una spaccatura difficilmente sanabile con le restanti squadre. Sarà un campionato il cui livello crescerà globalmente o una corsa 4 con passerelle per gran parte del calendario?

Il fatto che si tratti di quattro squadre e non di una o due, sicuramente, accelera il processo competitivo che si verrà a creare, ma le altre partecipanti riusciranno mai a sostenere gli investimenti delle compagini PIF? Si tratta di un modello che ha l'ambizione di plasmarsi sulla scia della Premier League, in cui anche le neopromosse hanno finanze sufficienti per permettersi qualunque colpo, o si svilupperà come gli altri campionati, in cui le big si contano sulle dita di una mano?

FBL-KSA-ITTIHAD-BENZEMA
FBL-KSA-ITTIHAD-BENZEMA / -/GettyImages

Guardando all'albo d'oro della Saudi Pro League, fondata nella stagione 1974-75, scopriamo che soltanto 7 squadre in quasi un cinquatennio di storia sono riuscite a vincere il campionato.

Albo d'Oro Saudi Pro League

18 - Al-Hilal
9 - Al-Nassr
9 - Al-Ittihad
6 - Al-Shabab
3 - Al-Ahli
2 - Al-Ettifaq
1 - Al-Fateh

Il dominio assoluto dell'Al-Hilal, con Cristiano Ronaldo e Karim Benzema che si daranno battaglia per cucire sul petto delle rispettive squadre il decimo titolo. L'Al-Shabab al quarto posto, l'Al-Ahli con 3 trofei, seguito da Al-Ettifaq e Al-Fateh.

Qualche nome noto

Anche nelle altre squadre però figura qualche ex calciatore dei campionati europei abbastanza noto. Nell'Al Shabab gioca Ever Banega, argentino ex Inter e Siviglia, l'allenatore dell'Al-Ettifaq è Steven Gerrard, che a disposizione avrà Robin Quaison, ex Palermo. Nell'Al-Taawoun veste il 10 la promessa del Real Madrid di qualche anno fa Alvaro Medrán, e ancora Slaven Bilic è l'allenatore dell'Al-Fateh in cui milita Cristian Tello.

Ever Banega
Al-Shabab v Nasaf Qarsh - AFC Champions League Knockout Stage / Matthew Ashton - AMA/GettyImages

Nel Khaleej c'è il difensore argentino Lisandro Lopez, nell'Al-Fayha il nazionale macedone ex Serie A Aleksandar Trajkovski; Uros Matic, fratello del Nemanja giallorosso, gioca con l'Abha Club, squadra in cui milita anche l'ex Lazio Felipe Caicedo. L'ex selezionatore della Romania Cosmin Contra allena l'olandese Adam Maher al Damac, mentre l'Al-Wehda è la casa di Fayçal Fajr e Oscar Duarte.

Capiremo nel corso dei mesi la reale competitività della prossima Saudi Pro League, intanto si può pescare nel mucchio per scovare qualche motivo - più o meno fondato - per appassionarsi al campionato del momento.