Kylian Mbappe e il PSG, l'evoluzione di un rapporto destinato a finire

Il campione francese si separerà a giugno dal club parigino.

Paris Saint-Germain v Real Sociedad: Round of 16 First Leg - UEFA Champions League 2023/24
Paris Saint-Germain v Real Sociedad: Round of 16 First Leg - UEFA Champions League 2023/24 / Christian Liewig - Corbis/GettyImages
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Anche le telenovele più lunghe hanno una fine. Quella girata a Parigi, con qualche trasferta di riprese in Arabia Saudita, un paio nel Regno Unito e una lunga sequenza di puntate a Madrid, sembra si stia finalmente per chiudere.

Kylian Mbappé uno dei tre calciatori più forti al mondo da diverso tempo, ha vinto un Mondiale nel 2018 e ne ha dominato un altro perdendo in Qatar nel 2022. Ha accolto Messi e salutato Neymar, ha visto passare allenatori che avrebbero dovuto trascinare la sua squadra in fondo all'Europa, e ora, a quanto sembra, ha preso una decisione storica.

Arrivo, amore, liti, riappacificazione e saluti

Ne sono successe di ogni dal suo arrivo al PSG. Un trasferimento interno da 180 milioni, dal Monaco, nel momento in cui molti di noi immaginavano il club parigino presto sul tetto d'Europa. Una squadra costantemente rinforzata con i migliori al mondo, senza badare a spese. Non è servito, ma tra i calciatori giunti nella capitale francese, Kylian Mbappé si è rivelato senza dubbio l'acquisto più azzeccato.

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FBL-FRA-LIGUE1-MONACO-TROYES / VALERY HACHE/GettyImages

L'uomo copertina, il volto green, futuribile di una squadra che per diventare competitiva non ha guardato troppo a un'evoluzione sostenibile. Il campione più rappresentativo di Francia, affermatosi in casa e desiderato dai migliori club di tutta Europa (e oltre).

L'obiettivo del PSG è sempre stato quello di accelerare il processo di maturazione, mettersi alla pari dei Top Club acquistando campioni in serie per ridurre l'evidente gap. E il test per misurarne l'evoluzione si è sempre tradotto con i risultati in Champions League. Fallimento per ogni eliminazione prematura e conseguenti critiche ad allenatore in carica e giocatori. Una situazione difficilmente sostenibile a lungo termine che ha portato lo stesso club ad adottare un cambio di strategia nell'ultima sessione di mercato.

Il rapporto con Kylian Mbappé si è evoluto nel corso degli anni. I tifosi si sono innamorati del suo talento, così come Al-Khelaifi che, dopo rinnovi faraonici, ha preso come un tradimento il desiderio professionale del calciatore di giocare altrove. A un certo punto della storia sembrava che il patron del PSG avrebbe accettato qualunque cosa pur di evitare il trasferimento del suo numero 7 al Real Madrid, con cui, proprio a causa di Mbappe, è nata una rivalità che dall'estero sembra ingiustificata.

UEFA Champions League 2023/24Borussia Dortmund v Paris Saint-Germain
UEFA Champions League 2023/24Borussia Dortmund v Paris Saint-Germain / ANP/GettyImages

Nel 2023 il caso è scoppiato con violenza. Il desiderio è diventato oggetto di una lettera scritta dal campione francese, con la conseguenza di finire fuori rosa per un breve periodo. Ci sono state settimane, nella calda estate parigina, in cui sembrava addirittura che Mbappe non avrebbe giocato nel suo ultimo anno di contratto a Parigi. La soluzione temporanea di trasferimento in Arabia Saudita avrebbe lasciato nelle casse del club (e anche del giocatore) centinaia di milioni utili ai bilanci, ma sembrava al contempo una condizione irreale.

Alla fine il rapporto si è ricucito. Mbappé è tornato in gruppo riprendendo il suo ruolo da leader e lasciando una piccola speranza di apertura a un futuro insieme. A un altro rinnovo sul quale le due parti avrebbero potuto lavorare nel corso dei mesi. I mesi però sono trascorsi e le sirene si sono accese ovunque. Il PIF per portarlo a Riyadh, il Liverpool per trascinarlo in Premier, ma soprattutto il Real Madrid. Vinicius, Rodrygo, Bellingham e Mbappé. Mentre in molti si chiedono come sarà possibile farli coesistere nello stesso undici, i blancos si stanno preparando a chiudere uno dei trasferimenti a zero più rumorosi della storia.

Un calciatore con una valutazione del cartellino indefinibile e inaccessibile. Se la cessione di Neymar ha cambiato la contemporaneità elevando vertiginosamente i costi, quella di Mbappé rischia di incidere in altro modo. Un braccio di ferro tra ricatti di esclusione e offerte fuori mercato, una situazione condizionata anche da interferenze politiche (le parole Sarkozy) e un incubo che a giugno, per Al Khelaifi, diventerà presto realtà.

Kylian Mbappé, quasi 250 gol con il PSG, recordman di reti realizzate nella storia del club, si vestirà di bianco nonostante in quel reparto il Madrid non ne abbia realmente bisogno. Un acquisto che, tra le tante novità del calcio contemporaneo, ne conferma una che dura da decenni: il Real è ancora la massima aspirazione di qualunque campione.