Kulusevski alla De Bruyne: idea geniale o paragone dannoso? L'analisi
Uno dei primi acquisti della Juventus per questa stagione è stato Dejan Kulusevski, centrocampista che nella scorsa stagione era di proprietà dell'Atalanta, ma in prestito al Parma si era messo in luce. Tanto che i bianconeri per portarlo a Vinovo spesero la cifra di quasi 40 milioni di euro.
Mancino naturale, nasce come esterno d'attacco, ma lo scorso anno è stato impiegato anche sulla trequarti, con un rendimento mostruoso per la sua giovane età (classe 2000). 10 gol e 9 assist nello scorso campionato gli sono valsi la chiamata della Juve, dove non ha avuto problemi di ambientamento, dato che ha già giocato 35 partite segnando 5 gol e fornendo 4 assist.
Mister Pirlo ripone tanta fiducia in lui, tanto che oltre ad avergli fatto ricoprire il suo ruolo naturale, l'ha impiegato anche sulla trequarti e da interno di centrocampo. Proprio il fatto che sia stato impiegato in più ruoli, gli vale un paragone con un mostro sacro del calcio moderno, Kevin De Bruyne, centrocampista del Manchester City che è considerato come uno dei migliori interpreti del suo ruolo, se non il migliore.
Il paragone nasce dal fatto che entrambi abbiano ricoperto più ruoli sia nell'attacco che nel centrocampo, e dal fatto che lo stesso De Bruyne nasceva come ala, salvo poi spostarlo sulla trequarti dove ha decisamente fatto la differenza.
Ad oggi, il paragone tra i due risulta avventato, vista la giovanissima età di Dejan che ha sulle spalle appena due anni di carriera da professionista, affermandosi più o meno subito in Serie A, a differenza di De Bruyne che per affermarsi in Premier League ha avuto bisogno di tempo. Il suo primo anno al Chelsea non fu particolarmente fortunato, con il belga che venne ceduto ben presto al Wolfsburg, dove dopo una grande stagione riceve la chiamata del Manchester City, dove milita ancora oggi. A Manchester sotto la guida di Guardiola diventa il De Bruyne che conosciamo oggi, con 267 partite, 63 gol e 105 assist, vincendo tanto in Inghilterra.
Sicuramente paragonare i due oggi appare molto difficile, vista la differenza di carriera, età, campionato. Per Kulusevski questo paragone ingombrante deve essere uno stimolo e uno sprone per fare sempre meglio, perché per quello che ci ha fatto vedere fino ad oggi, se entra nelle meccaniche giuste con la sua velocità ed agilità sulla trequarti può essere devastante, ma deve ancora crescere e lavorare molto. L'essere in una squadra come la Juventus e avere un allenatore come Pirlo possono solo fargli bene. Staremo a vedere se il paragone sarà rispettato in campo, Dejan intanto ha tutto il tempo per dimostrarlo.
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