Kjaer: "Milan, obiettivo scudetto. Rinnovo? Vorrei restare qui a lungo"
Arrivato al Milan in punta di piedi e considerato solo un rincalzo, con il passare dei mesi Simon Kjaer si è conquistato la fiducia di mister Pioli e dell'ambiente rossonero, oltre che i galloni di titolare, tanto da panchinare capitan Alessio Romagnoli. E il danese, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato della sua esperienza rossonera (che spera possa continuare a lungo).
ERIKSEN - "Non sono un eroe. Quel momento farà parte di me per sempre. Ho fatto solo quello che dovevo fare, senza pensarci, come avrebbe fatto chiunque altro - si legge su calciomercato.com -. Ricordi? Prima la festa, poi il silenzio. Era un giorno storico per tutti noi danesi, la prima partita dell’Europeo, in casa nostra. Poi è successo quello che è successo. Ho avuto la prontezza di restare lucido, come tutti i miei compagni. È stato un lavoro di squadra, avremmo fatto ovviamente lo stesso se fosse stato un avversario. Tutto qua. L’unica cosa che conta è che Christian ora stia bene. Solo quello è importante. Era la prima volta che mi succedeva, spero sia anche l’ultima".
UN CORSO SICUREZZA PER TUTTI - "Se credo che lo debbano fare tutti per essere pronti? Certamente. Spero che quell’immagine abbia sensibilizzato sul tema. I medici sono stati bravissimi, sono intervenuti subito, ma di sicuro sapere cosa fare in certi momenti è fondamentale. Può salvare una vita".
CAPITANO ROMAGNOLI - "Io capitano? Un capitano ce l’abbiamo già e si chiama Romagnoli. Fra noi c’è grande sintonia e sportività. Non m’interessa la fascia. Io do il massimo sempre e comunque".
GIROUD E IL NUOVO MILAN - "La continuità ci sarà d’aiuto, ma stiamo lavorando per crescere ulteriormente. Siamo diventati più imprevedibili, più difficili da affrontare. Sì, ma con Giroud davanti ci siamo rinforzati, è un grande attaccante. Ha esperienza, fame, sa fare gol. Anche in Champions sarà utile".
SCUDETTO - "Una squadra come il Milan ha il dovere di puntare al massimo. Solo così si cresce. Io non ho mai vinto un campionato e mi piacerebbe riuscirci col Milan. Sarebbe un sogno. Ma ci sono anche gli altri. La concorrenza è forte. Davanti a tutti vedo Inter e Juve".
IBRA - "Lui cambia le squadre da solo. Tutti insieme abbiamo iniziato un percorso. Ma non è ancora finita, ora serve un altro step. Tomori? È migliorato molto, tatticamente e come personalità. Ora deve imparare l’italiano".
MAIGNAN- "Mi ha colpito. È un grande portiere, vedrete".
MALDINI E IL RINNOVO - "Maldini è un mito. Soprattutto per chi come me fa il difensore ed è cresciuto ammirandolo. Il rinnovo? Per me non è un problema. Io qui sto benissimo e vorrei restare ancora a lungo. Il Milan era un sogno e l’ho realizzato. Ora ci parleremo".
GAZIDIS - "Lui sa che è sempre nei nostri pensieri. Come dicevo prima, il Milan ora è una famiglia. La sua battaglia è la nostra battaglia".
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