Kamada o Baldanzi: qual è il profilo giusto per la trequarti del Milan?
L'eterno ritorno dell'uguale. Quello che si prospetta in casa Milan si avvicina molto alla teoria filosofica congeniata da Nietzsche: dopo aver inseguito un trequartista per tutta la scorsa estate, ecco che i rossoneri ne cercheranno un altro anche nella prossima. La colpa non è solo di un De Ketelaere che è sembrato troppo acerbo per certi palcoscenici, ma anche dell'infortunio di Bennacer e del futuro incerto di Brahim Diaz. Se poi consideriamo il caso di Adli - che meriterebbe un approfondimento a parte - sembra quasi che, al netto dei quattro giocatori in rosa, la coperta sia comunque corta.
E allora altro giro, altra corsa; o per meglio dire, altro mercato, altro trequartista. Stando alle ultime notizie, il Milan segue con interesse i profili di Daichi Kamada e Tommaso Baldanzi, due giocatori dal talento indiscutibile, ma con età, carriera e costi economici diversi. Preferire l'uno o all'altro porterebbe dunque i rossoneri a dover fare una scelta non solo tecnica ma anche sportiva.
I pro e i contro di Kamada e Baldanzi
Kamada è stato uno dei principali artefici della vittoria dell'Eintracht Francoforte nell'Europa League dello scorso anno e in questa stagione il suo apporto sul piano realizzativo è perfino cresciuto. Il giapponese ha infatti messo a segno 8 gol e 6 assist in 30 presenze in Bundesliga, confermandosi come uno dei giocatori più forti del continente asiatico. A 26 anni compiuti (è un classe '96) spera però di fare un salto di qualità, per questo ha deciso di non rinnovare il proprio contratto e di lasciare i tedeschi a parametro zero a giugno.
Come spesso accade per i calciatori in scadenza, la concorrenza è agguerritissima. Per batterla, il Milan dovrebbe offrire a Kamada un contratto di lunga durata e a cifre importanti, nonché un ruolo da protagonista nella squadra di Pioli. Impegnarsi con accordi economici così pesanti rappresenta sempre un'incognita, visto che c'è sempre il rischio che il giocatore riscontri dei problemi di ambientamento (in questo caso ci sarebbe anche un ostacolo di carattere linguistico) e che non ripaghi nell'immediato lo sforzo compiuto - vedasi De Ketelaere.
Baldanzi è invece il nuovo gioiello della virtuosa scuola di Empoli, l'alunno più promettente della classe del prof. Zanetti. È un classe 2003 ma in questa stagione - la sua prima in Serie A - ha giocato praticamente sempre titolare. Poco importa se non ha trovato la giusta continuità realizzativa e se i 4 gol segnati sono arrivati tutti nel girone d'andata: ha fatto intravedere giocate, movimenti e una personalità che fanno ben sperare anche per il futuro della Nazionale italiana.
I talenti latitano però nel nostro calcio e quando un giovane azzurro si mette in mostra il suo club chiede una cifra molto alta per lasciarlo partire. Nella fattispecie di Baldanzi, per strapparlo via dalla Toscana servono circa 18/20 milioni di euro: tanti per un 2003 con un solo anno di A alle spalle.
Restare fedeli al Progetto
Riassumendo: Kamada è un giocatore pronto che ha già dimostrato di poter ben figurare su certi palcoscenici, non servirebbe pagare il suo cartellino ma bisognerebbe offrirgli un contratto irrinunciabile tenendo però presenti le incognite del caso; Baldanzi è il nuovo che avanza, il prototipo del trequartista italiano 2.0 che non è sempre stato continuo ma i suoi enormi margini di miglioramento comporterebbero un esborso importante.
Nel calcio di oggi i soldi contano, e non poco. Ma qualche giorno fa le parole di Paolo Maldini ci hanno fatto capire che al Milan non si parla di futuro solo in termini economici. Dybala avrebbe comportato un investimento minore, ma i rossoneri hanno preferito comunque puntare su De Ketelaere per restare coerenti al programma di crescita portato avanti in questi tre anni. Da come ne parla Maldini, sembra quasi una tabella di marcia che non ammette deviazioni, in cui bisogna credere con la stessa convinzione con cui un fedele prega il suo Dio senza mai metterlo in discussione. Un Progetto rossonero talmente forte da doverlo scrivere con la P maiuscola, per il quale dirigenza e proprietà sono disposti a tutto, anche a rinunciare al beneficio immediato (e tra l'altro più economico) che porterebbe un giocatore fatto e finito pur di inseguire il talento, seppur costoso, dei giovani.
Per restare coerenti con quanto fatto recentemente, il Milan dovrebbe allora puntare sulla futurabilità di Baldanzi. Serviranno tanti soldi per acquistarlo, magari non ripagherà le attese, probabilmente l'estate prossima si cercherà un altro trequartista, ma i risultati - nonostante qualche passo falso o delusione - hanno dato finora ragione ai rossoneri.