Juventus Women, Joe Montemurro: "Voglio andare oltre e avere appeal internazionale. Champions è operazione mentale"
Giornata di presentazioni in casa Juventus Women. Joe Montemurro, nuovo allenatore del club bianconero, che rimpiazza Rita Guarino e arriva dall'Arsenal, ha parlato in conferenza stampa, raccontando le sue sensazioni. Ecco le sue parole riprese dai colleghi di JuventusNews24.com: "Ringrazio il presidente e il direttivo del club per questa grande opportunità. Parliamo da due anni dei progetti qui alla Juve. Essere qui è un onore e prendo questo progetto con grande umiltà. Voglio far parte della crescita del gioco, del settore giovanile, del calcio italiano. Sono un grande fan della Juve, ringrazio tutti per questa grande opportunità".
Il sì alla Juve?
"Mi è piaciuta la situazione di crescita della Juve e del calcio italiano. Spero che qui potremo trovare dei fondi per andare avanti, anche dal punto di vista europeo e del settore giovanile. Vogliamo essere pronti per il professionismo dell’anno prossimo".
Modello inglese?
"È una domanda bella e importante. Ci sono varie situazioni in Inghilterra. I club più grossi hanno fatto un investimento importante, altri devono ancora fare un salto. Io credo che in Italia il salto sarà molto rapido".
Primo impatto con la squadra?
"È stata una settimana molto bella, ho conosciuto tutti. Ho portato le mie idee e ho cercato di capire la situazione di ogni giocatrice. Ho visto voglia di crescere e di sorridere. C’è un po’ di incertezza sul piano internazionale, ma ho visto che ci sono grosse doti".
Consapevolezza internazionale?
"È il lavoro di ogni giorno. Dobbiamo lavorare su questo livello. Dobbiamo crederci. Con questo gruppo e le giovani sono convinto che possiamo arrivare su questi livelli. Dobbiamo crederci ogni giorno".
Il record di Guarino?
"La base c’è già, c’è stato grande lavoro in questi quattro anni. C’è la pressione di andare oltre, io voglio continuare e fare un bel gioco che possa avere un appeal internazionale".
Torino?
"Bellissima città, si mangia molto bene. Le persone mi hanno dato un grande benvenuto. Sono contento di essere qui".
Champions?
"È un’operazione mentale. Dobbiamo passare subito il turno e recuperare mentalmente pianificando a lungo il lavoro. Dobbiamo lavorare a ritmi alti e recuperare a ritmi giusti. Abbiamo poi tante nazionali, dovremo pianificare in anticipo e rinfrescare le situazioni per essere preparati".
L'Italia?
"Sono sempre stato più italiano che australiano. Parlavo più italiano che australiano".
Il gioco della Juve?
"Non mi piace parlare del passato, di come giocava la Juve. Ho grande rispetto delle situazioni. Voglio tenere la palla in una situazione proattiva, sia in fase difensiva sia di possesso. Vogliamo dominare col pallone".
Modulo di gioco?
"Possiamo parlare di 4-3-3, ma quando abbiamo il pallone è importante la superiorità numerica. Di base avremo 4 difensori e fluidità a centrocampo e in attacco. A volte potremmo avere la difesa a tre. So che ai giornalisti piacciono i numeri".
L'impatto con la Juve?
"Professionismo, piccoli dettagli, le cose che fanno solo in Italia. La gente è molto accogliente, fanno tutto col sorriso. Mi ha colpito molto. La sede è veramente bellissima, sono i segnali del calcio femminile qui in Italia".
Com'è visto il calcio italiano all'estero?
"È sottovalutato perché non c’è esposizione. Mi dispiace perché il calcio italiano è all’altezza delle migliori leghe. Spero che questo cambierà presto".
Che tipo di portiere è Peyraud-Magnin?
"È un portiere moderno. Esce, sa palleggiare. È uno dei pochi al mondo a farlo. Tecnicamente ha qualità, è una grande leader. Ha fatto un’esperienza a livello internazionale. È importante averla qui".
Infine, ecco le parole del direttore sportivo Stefano Braghin sul nuovo tecnico e sul mercato: "L’ultima volta che ci siamo visti qui era il 2017 ed era partito il progetto Juventus Women. Un grande passo in avanti e una grande incognita. Non sapevamo dove saremmo arrivati. Oggi è un altro passaggio cruciale nella storia del progetto. Ci ha dato grande soddisfazione, abbiamo scritto una pagina importante nella storia del calcio italiano. La continuità è data dalla società, dal club e dalla voglia costante di crescere. Quest’estate abbiamo fatto delle riflessioni. Dopo un ciclo quasi imbattibile, la dicotomia era tra la conoscenza e l’immaginazione di un nuovo scenario. C’è una componente di incertezza, ma il nostro dovere è pensare il cambiamento. Non stiamo migliorando o cambiando qualcosa che non funziona, stiamo immaginando un nuovo progetto. Cambiamo lo chef per cucinare piatti diversi, ma non perché quello di prima non andava bene. Questo gruppo secondo me ha un potenziale ancora inespresso che vogliamo esplorare con un profilo diverso. Montemurro è un allenatore di esperienza internazionale che ci apre a nuovi orizzonti. Abbiamo 4 anni e bisogno di un insegnante diverso. È un giovane allenatore che seguiamo da tempo che porta una proposta che ci può aiutare a crescere. Non è la sola novità di questa stagione. La squadra è praticamente ultimata, sono arrivate 3 ragazze italiane giovani, vogliamo continuare nella valorizzazione dei giovani talenti che sono quasi tutti qui. Roberta Aprile è un portiere giovane che speriamo di acquisire a titolo definitivo in futuro, Bonfantini viene ad aiutare il reparto offensivo. La ritengo uno dei progetti più interessanti del panorama nazionale, credo che possa assumere un profilo internazionale. Martina Lenzini ritorna a casa ed è il culmine del progetto delle giocatrici in prestito, ho copiato questo progetto da Federico Cherubini. Abbiamo 28 ragazze in prestito in questo momento. Lenzini ha fatto il percorso più lungo ma anche più efficace. Poi abbiamo Pepem (Peyraud-Magnin) che è un portiere di livello internazionale che ha ottenuto grandi successi. Era un mio obiettivo perché cambieremo alcuni meccanismi difensivi e lei conosce già l’allenatore. Stiamo poi cercando un difensore mancino per sostituire ogni tanto Boattin. Non toccheremo sicuramente altri reparti, l’attacco è completo. A centrocampo c’è Zamanian che ritengo il mio migliore acquisto e sostituirà chi se ne è andata. Sono valutazioni che abbiamo fatto in un panorama ampio, nell’ottica di una crisi che mette a rischio il calcio. Serve responsabilità civile, concentriamo gli investimenti. Poi è un anno di transizione verso il professionismo. Al di là della dichiarazioni di intenti, per quanto riguarda le tutele, siamo davanti a una svolta storica. La sostenibilità finanziaria e le norme vanno però ancora declinate. Il modello maschile ha dietro grandi ricavi, potrebbe diventare un problema dal punto di vista della sostenibilità. Sarà qualcosa di graduale. C’eravamo dati l’obiettivo di fare molto bene in Italia e ci siamo riusciti. Abbiamo creato una squadra che desse supporto alla Nazionale. Abbiamo 18-19 giocatrici senior in modo che ci siano 4-5 giocatrici stabilmente in Prima Squadra. È importante dare spazio a loro. Oggi l’obiettivo nella nostra futura strategia non è più annuale ma triennale come il contratto del coach. Dobbiamo salire nel ranking, siamo al 33esimo posto e io vorrei arrivare tra le prime 8. E possibilmente consolidare la posizione di vertice nel nostro paese. Anche se gli investimenti degli altri club renderanno sempre più difficile il nostro compito. Questa cosa non ci preoccupa. So che quando si smonta un orologio che funziona, rimettere insieme il meccanismo non è facile".
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