Juventus-Lecce 1-0, le pagelle dei bianconeri: difesa ordinata, Milik a due facce
La Juventus torna a sorridere dopo la sconfitta con il Sassuolo e lo fa battendo il Lecce allo Stadium. A decidere l'anticipo del turno infrasettimanale della 6ª giornata ci pensa Arek Milik, autore del gol che regala il successo ai suoi nel secondo tempo. Di seguito le pagelle dei bianconeri:
Szczesny 6 - Con le mani non viene mai impegnato, mentre quando il pallone gli capita tra i piedi se ne sbarazza quanto prima per evitare errori;
Danilo 6 - Qualche sbavatura non da lui quando c'è da costruire il gioco, per il resto solita prestazione difensivamente impeccabile;
Bremer 6.5 - Inizialmente soffre la fisicità di Krstovic, ma poi gli prende le misure e lo impacchetta senza troppi fronzoli;
Rugani 6 - Si disimpegna bene in fase di palleggio e offre supporto ai compagni in difficoltà (72' Gatti 6 - Non avrebbe mai potuto far peggio di Reggio Emilia);
McKennie 6.5 - Ancora conferme da parte del texano, autore del cross che propizia la rete di Milik e di una prova complessivamente buona (86' Weah sv);
Fagioli 6 - Meglio dal punto di vista tecnico che da quello tattico. Tra controlli volanti e colpi di tacco sfoggia colpi da grande centrocampista, ma contestualmente sente la pressione dei centrocampisti salentini (86' Miretti sv);
Locatelli 5.5 - Lavoro sporco per l'ex Sassuolo, che non tiene in mano le redini del gioco bianconero ma si fa valere soprattutto nel corpo a corpo;
Rabiot 6.5 - La sua mole si rivela decisiva quando c'è da salire in cielo per prendere il traversone di McKennie e apparecchiare l'1-0 di Milik;
Cambiaso 5 - Soffre fin troppo le scorribande sulla fascia di Almqvist, mentre in zona offensiva non fa partire cross minacciosi (72' Kostic 6 - Un buon passaggio per la sovrapposizione di Chiesa, poi niente più);
Chiesa 6 - Anche stavolta è uno dei più propositivi dei suoi; in teoria meriterebbe un voto più alto, ma quel tiro troppo chiuso a tu per tu con Falcone è troppo grave per essere perdonato;
Milik 6.5 - C'è un Milik prima e uno dopo il gol siglato: per tutta la partita il polacco sembra un corpo estraneo all'intera squadra, poi però la rete del vantaggio lo galvanizza e offre qualche giocata niente male (78' Vlahovic sv).