Juventus-Barcellona: stavolta la sfortuna non c'entra
Eravamo già pronti ad un grande spettacolo, e anche questo mercoledì di Champions non ha deluso le aspettative. Ieri non è andata in onda una partita ma un intero show. Certo, mancava uno dei protagonisti principali, ma tra Juve e Barça, di gente su cui puntare gli occhi ce n'è. La Champions è ormai diventata per i bianconeri una dorata spina nel fianco di una società e di una tifoseria che da anni bramano la Coppa senza mai riuscire a toccarla. Una leggenda ironicamente sofferta, che erige ogni anno aspettative e previsioni. Non siamo ancora ad Halloween, ma gli spaventi per la squadra di Pirlo sono già iniziati.
Ancora nulla si è deciso con la partita di ieri sera, eppure si possono iniziare a tirare delle prime conclusioni. L'inizio del match è stato furioso, e ha visto un Barcellona furente e incontenibile, sconfinare da subito nell'aerea dei bianconeri, che hanno concesso due palle goal già nei primi dieci minuti di gioco. Inizialmente la Juve ha resistito all'impatto violentissimo con una squadra conscia e preparata, ma poi dopo 14 minuti di ritmo altissimo e fiato rovente, l'inevitabile goal è arrivato da Dembelè. La palla si è impennata e poi è planata inesorabilmente sotto la traversa. La squadra di Pirlo però ha avuto una reazione immediata alla frustata del Barça, con una spinta in area avversaria che si è conclusa con un fuorigioco di Morata, il primo di tantissimi. In 95 minuti infatti, sono stati annullati 3 goal allo spagnolo, trasformando il match in una beffa per gli juventini, che sono rimasti appesi all'ultimo filo di speranza fino al rigore provocato da Bernardeschi, che lo ha definitivamente spezzato. Il modulo 4-4-2 era una buona idea, ma ad un certo punto della gara il pressing si è abbassato, e i cambi hanno provocato un inciampo su un equilibrio netto ma fragilissimo. Da parte sua il Barcellona si è divorato numerose possibilità, fortunatamente per la squadra di Pirlo.
Dopo il primo tempo, la Juve si è comprensibilmente indebolita, vittima della stanchezza per una partita a ritmo frenetico, ma anche per colpa dell'avvilente situazione "fuorigioco", che l'ha privata di qualunque consistenza. Il Barcellona non ha sofferto l'assidua pressione degli avversari, dalla quale i giocatori si sono svincolati attingendo alla tecnica e all'esperienza, continuando una costante serie di blitz ed intrusioni in area. Talvolta delegata alla sfortuna, l'insufficiente prestazione di Morata è una responsabilità che non può essere sfumata e ricondotta al caso, la tecnica c'è, ma non basta gettarsi in porta per vincere una partita, così come è sintomatico il fatto che la frequenza di fuorigioco da parte dello spagnolo sia un vizio, e non può essere sempre sfortuna. Insomma, con la consapevolezza che la partita di ieri ha rappresentato una mossa su una scacchiera tattica, che non ha ancora inquadrato un vincitore, la Juventus deve svegliarsi e insegnare a Morata la regola del fuorigioco, per poter tentare la presa del Camp Nou, che con il possibile ritorno di Ronaldo e un rinnovamento tattico è ancora un'impresa possibile ed ha ancora tanto spettacolo da regalarci.
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