Juve, troppi gol presi ma non è solo colpa di Sarri. Anche il calcio italiano è cambiato

Critiche, critiche e ancora critiche sulla Juventus di Maurizio Sarri e su Maurizio Sarri. I bianconeri dovevano tornare da Udine con il 9° Scudetto cucito sul petto ma la festa è solo rimandata perché servono 3 punti nelle prossime 3 giornate per chiudere il discorso.

La Juventus non riesce a gestire il vantaggio e ha perso 18 punti da situazioni di vantaggio. Grandi critiche alla difesa ma ormai il calcio è cambiato e bisognerebbe parlare di fase difensiva. Qualcosa non va, ma va anche aggiunto che questo è stato un campionato atipico, infatti sono stati già realizzati più di 1000 gol, sono cresciuti i rigori e la media delle reti a partita è di 3gol a gara, dunque 3-0 o 2-1. Quest'anno sono stati superati i gol dell'anno scorso già la scorsa giornata, dunque a 4 giornate dal termine.

E' chiaro ed evidente che, soprattutto dopo la ripartenza, ci sia stato un cambiamento, dovuto anche alle condizioni fisiche dei calciatori, non particolarmente brillanti. Stiamo assistendo a un calcio estivo ma nella parte decisiva della stagione. Inoltre la Juventus ha dovuto fare a meno di Giorgio Chiellini, leader in campo e fuori, per tutta la stagione. E a gennaio, quando aveva trovato un nuovo leader difensivo, Merih Demiral, è stata costretta a rinunciare anche a lui, sempre per un infortunio al crociato. Senza dimenticare che De Ligt sta giocando da mesi con una spalla malandata. Aver avuto almeno uno dei due a disposizione sicuramente avrebbe aiutato, soprattutto in questo periodo in cui si gioca a ciclo continuo.

Sarri è un tecnico che cura tantissimo la fase difensiva e anche a Torino dedica ore di esercitazioni sui posizionamenti e sui movimenti dei difensori. I risultati non si sono ancora visti ma la colpa è anche di un centrocampo che non riesce a svolgere pienamente il suo lavoro e di un attacco che non sempre si sacrifica. La sensazione è che la Juventus non abbia ancora imparato a difendere nella maniera sarriana ma come dimostra, fra le altre cose, la crescita di Rabiot, per tutte le cose nel calcio così come nella vita ci vuole tempo!

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